La seconda semifinale del Ri-Torneo Matusa – Memorial “Franco Conficoni” va in archivio sotto il segno dell’Olanda. La formazione dei Paesi Bassi, pur sudando le proverbiali sette camicie, costringe alla resa, dopo la disputa dei calci di rigore, una generosa Spagna (6-5) e raggiunge in finale la Francia, vittoriosa a sua volta sempre dal dischetto sulla Germania. Il valore aggiunto degli orange, statistiche alla mano, si rivela l’estremo difensore Mario Coletta, bravissimo sia a parare quattro penalty (due nell’arco dei cinquanta minuti regolamentari e due nella sessione finale) che a compiere numerosi interventi strappa-applausi nei momenti topici del match. Ma andiamo con ordine. Le Furie Rosse cominciano la gara a spron battuto e sbloccano il punteggio con Formicola, il quale riceve palla da Mammarella, salta Coletta proteso in uscita e fa centro nella porta sguarnita. Gli spagnoli non mollano la presa e, poco più tardi, beneficiano di un rigore per un netto fallo commesso da Schiano ai danni di Mammarella lanciato a rete. Ad incaricarsi della trasformazione è Dante Marcelletti, il quale calcia di giustezza, ma Coletta si supera e si oppone con grande mestiere. Sulla susseguente ribattuta, però, arriva per primo sul pallone Mammarella, il quale firma, con un comodo tap-in, la seconda rete di squadra. La formazione allenata da mister Salvatore continua a fare la partita e sfiora il tris soprattutto con Medei e Del Grosso, i quali si vedono negare la gioia del gol da due strepitosi interventi di Coletta. Nel momento di maggior pressione degli iberici, l’Olanda riapre le sorti della gara con una rete per potenza e precisione degna del miglior Gigi Riva, indimenticato bomber del Cagliari degli anni 70. A iscrivere il proprio nome a referto, come al solito, è Bettini, il quale lascia partire una violenta staffilata dalla trequarti campo, trafigge l’attonito Ferrari e si toglie la soddisfazione di siglare una delle reti più belle in assoluto del Ri-Torneo Matusa. Ritrovata la giusta fiducia nei propri mezzi, la Spagna completa la rimonta, poco più tardi, per merito del neoacquisto Capone, ingaggiato dopo un inizio di stagione tra le fila del Portogallo per sostituire l’infortunato Giovanni Salvatore. Il numero tredici, con grande astuzia, sorprende Ferrari con un preciso colpo di testa spalle alla porta e si toglie la soddisfazione di bagnare con il gol l’esordio con la nuova squadra. La Spagna, nella fase centrale della ripresa, ha la possibilità di allungare di nuovo nel punteggio a seguito di un secondo penalty accordato a proprio favore dalla coppia arbitrale. Sul dischetto si presenta Mammarella, il quale opta per una conclusione a incrociare, ma anche in questo caso Coletta si supera, evita il peggio con un prodigioso intervento con i piedi e lascia il risultato in perfetto equilibrio. Gli iberici continuano a fare la partita e sfiorano il tris soprattutto con Ferro e Del Grosso, i quali si vedono abbassare la saracinesca della porta da un prodigioso Coletta. L’ultima occasione importante del match è degli orange. Il bomber Bettini calcia di collo pieno da posizione piuttosto defilata, ma trova il palo a negargli la gioia della doppietta personale. La sfida, di conseguenza, si decide dai nove metri. Come nel turno precedente con il Portogallo, la formazione allenata da Pietro Stella si conferma quasi perfetta, trasforma quattro penalty su cinque e ottiene il pass per la finalissima grazie alla parata di Coletta su Mammarella e alla trasformazione di Masi.
Antonio Gravante
© RIPRODUZIONE RISERVATA