Dieci reti realizzate, nel turno precedente, alla corazzata Real Castel Fontana. Addirittura dodici nel derby pometino-rutulo ai cugini della Mirafin (0-12). Per un totale di ventidue gol all’attivo e soltanto uno subito nella sfida casalinga con i capitolini. Sono numeri che non ammettono repliche e che proiettano l’Ardea in una dimensione assolutamente diversa di semplice matricola. Il grande merito, in ogni modo, va attribuito a mister Gabriele Masci, bravissimo ad esaltare le qualità di un roster composto dal giusto mix esperienza-linea verde. L’attesa sfida del “Pala Lavinium”, come evidenzia il largo punteggio finale, è la riprova di una gara senza storia. Troppo netta la differenza di caratura tecnica tra le due contendenti. Fermamente intenzionata a proseguire la striscia vincente, la formazione della triade Fofi-Lessa-Rocchi comincia la gara con la massima concentrazione e, dopo soltanto tre minuti, sblocca il risultato per merito del solito Fornari, cinico a finalizzare dall’interno dell’area un pregevole spunto individuale, sulla corsia sinistra, di un ispiratissimo Mrak. I rutuli continuano a esprimersi ai massimi livelli e raddoppiano sugli sviluppi di un corner: Musilli si coordina alla perfezione da fuori area e calcia di destro di collo pieno. La sua conclusione, tutto sommato, si trasforma in un assist perfetto per Esposito, il quale fa centro con comodo top-in e incrementa a quattro il suo bottino di gol in campionato. Il quintetto di Masci cala il tris a seguito di uno schema applicato alla perfezione su rimessa laterale: Campioni serve sulla sinistra Silveri, il quale lascia abilmente sul posto il diretto marcatore e serve un assist perfetto per Fornari. L’esperto pivot, lasciato tutto solo in piena area dai padroni di casa, non ha alcuna difficoltà a depositare il pallone in fondo al sacco. Lo stesso Fornari, poco più tardi, si toglie le vesti di marcatore e indossa quelle di suggeritore. L’ex Fortitudo Pomezia calcia teso nei pressi del secondo palo per premiare l’inserimento di Marcucci. Il laterale fa centro in tutta tranquillità e mette una seria ipoteca sulla conquista dei tre punti in palio da parte della sua squadra. La Mirafin ha una generosa reazione, ma si vede voltare le spalle dalla dea bendata: Relucenti scatta abilmente in contropiede, calcia in corsa a incrociare con Di Domenico proteso in uscita, ma colpisce in pieno il palo più lontano. L’Ardea, scampato il pericolo, riprende in mano il pallino del gioco e cala il pokerissimo prima dell’intervallo. Un grande merito va attribuito a Tancredi, il quale serve a Fornari un pallone da spingere comodamente in rete. La ripresa comincia sotto il segno degli ardeatini, i quali timbrano per la sesta volta il cartellino con Fornari, il quale riceve palla da Musilli, bravo a sua volta a trasformare un’azione da difensiva in offensiva, elude con una deliziosa finta l’intervento di Galli e firma la quarta rete personale di giornata. La Mirafin, poco più tardi, sfiora la marcatura con Morale, il quale calcia di collo pieno dagli otto metri, ma Di Domenico toglie, con grande abilità, la sfera dall’angolino basso. A trovare ancora la via del gol, invece, sono i ragazzi del presidente Fofi con Matteo Sergiusti, il quale si fa trovare al posto giusto al momento giusto nel cuore dell’area, finalizza una bella giocata individuale di Campioni e iscrive anche il proprio nome a referto. Mister Masci, a quel punto, effettua un ampio turn-over, dà maggiore spazio ai giocatori che hanno avuto meno minutaggio in campionato, richiama in panchina Di Domenico e impiega tra i pali Davide Sergiusti. La Mirafin, a quel punto, si gioca la carta del portiere di movimento, ma commette un grave errore in fase di impostazione della manovra e consente a capitan Mrak di realizzare in tutta tranquillità l’ottava rete di squadra. L’Ardea continua a schiacciare a fondo il piede sul pedale dell’acceleratore e suona la nona sinfonia con una prodezza di Fornari, il quale trafigge nuovamente Di Domenico con una splendida esecuzione dal limite dell’area sugli sviluppi di un corner. La sfida, nelle battute finali, non ha praticamente storia. Il quintetto allenato da mister Mirra prova generosamente a realizzare quantomeno il classico gol della bandiera, ma trova sulla propria strada uno straordinario Davide Sergiusti, il quale si esibisce in una lunga serie di interventi strappa-applausi e si toglie la soddisfazione di permettere alla propria squadra di chiudere la gara con la porta inviolata. L’Ardea, invece, arrotonda il punteggio con Musilli, Mrak e Campioni, i quali mettono la classica ciliegina sulla torta su una prestazione collettiva da incorniciare e rendono più rotonda la quarta vittoria consecutiva in campionato. La Mirafin, di riflesso, esce dal campo con il morale sotto i tacchi per aver incassato un passivo troppo pesante nelle proporzioni, rimane da sola all’ultimo posto in classifica e si rende realmente conto di aver bisogno di qualche rinforzo mirato, in occasione della sessione invernale del mercato, per raddrizzare una stagione cominciata decisamente con il piede sbagliato.
Antonio Gravante
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