
Un micidiale uno-due griffato da Necci e Germoni, nelle battute conclusive della gara, permette all’Aranova di spostare in extremis l’ago della bilancia dalla propria parte, conquistare l’intera posta in palio nella sfida esterna con l’Aurelia Antica Aurelio (1-2) e prolungare a cinque giornate la striscia vincente in campionato. I ragazzi del presidente Schiavi, grazie a tale exploit, si confermano al quarto posto in classifica e assottigliano a solamente tre lunghezze il gap dai cugini della W3 Maccarese, costretti a loro volta alla divisione dei punti dal Pomezia Calcio. Dopo una prima mezz’ora di studio, giocata in prevalenza nella zona mediana del campo, la squadra tirrenica forza il ritmo e va vicinissima tre volte alla marcatura nella stessa azione con Mastrantonio, Teti e Marino, i quali vanno alla conclusione in rapida successione, ma si ritrovano di fronte un Damiano Fabiani in stato di grazia. Il portiere di casa si esalta tra i pali e conserva la propria porta inviolata. Il copione della gara, nel corso della ripresa, prosegue sulla falsariga del primo tempo: le due squadre si affrontano a viso aperto, ma fanno fatica a pungere negli ultimi sedici metri. La sfida dello “Sbardella” si sblocca a metà frazione. L’Aurelia Antica Aurelio passa in vantaggio con il solito Accrachi. L’esperto bomber, servito alla perfezione nei pressi del limite dell’area da Simone Fabiani, controlla il pallone con un elegante stop di petto, trafigge Zonfrilli con una splendida esecuzione di destro e si toglie la soddisfazione personale di siglare la rete numero dodici in campionato. La formazione allenata da Scarfini, costretta a inseguire il risultato, si riversa a testa bassa nella metà campo capitolina e, a quattro minuti dalla conclusione, pareggia i conti grazie a Necci, lesto a girare in fondo al sacco un preciso cross di Matteoli. L’Aranova, sulle ali dell’entusiasmo, chiude la gara in avanti e, nel primo minuto di recupero, riesce a siglare la rete della preziosa vittoria con Germoni, il quale trasforma con freddezza un calcio di rigore e regala alla propria squadra tre punti di platino.
Antonio Gravante
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