Un esordio amaro sul palcoscenico nazionale. La matricola Fortitudo Pomezia stecca la prima gara ufficiale stagionale, paga dazio sul rettangolo di gioco capitolino del Savio (5-4) ed esce mestamente di scena dalla prestigiosa Coppa Divisione. Costretta a fare di necessità virtù, a causa dell’indisponibilità del bomber Maina, ancora alle prese con un fastidioso risentimento di natura muscolare, la squadra rossoblu scende in campo con la giusta determinazione e si fa apprezzare per una manovra lineare, ma rischia grosso sugli sviluppi di una rapida ripartenza. Capitan Medici aggredisce abilmente lo spazio vuoto, si presenta minaccioso a tu per con Leofreddi, ma pecca di cinismo al momento della conclusione in porta e fallisce il bersaglio grosso. Scampato il pericolo, il quintetto di Esposito passa a condurre, al minuto numero sette, per merito del talentuoso Paschoal, il quale si accentra dalla sinistra e, con una conclusione di collo pieno dal limite dell’area, non lascia alcuna via di scampo ad Apollonio. La compagine capitolina guidata nell’occasione in panchina da Fazio, a causa della squalifica di mister Medici, alza gradualmente il ritmo e rimette le cose a posto a seguito di una sfortunata autorete di Raubo, il quale devia nella propria porta un cross teso dalla destra di Pezzin. Il Savio continua a interpretare la gara con la giusta sagacia tattica e, al quarto d’ora, capovolge del tutto la situazione a suo favore con Stefanoni, il quale sfrutta al meglio un passaggio filtrante di Filipponi e, con una splendida esecuzione a incrociare, indovina l’angolo alto più lontano della porta custodita da Leofreddi. Successivamente la Fortitudo Pomezia ha due ghiotte occasioni per pareggiare i conti con Paschoal. Il giocatore brasiliano prima si fa respingere da Apollonio un tiro libero e, poi, calcia di collo pieno dal limite dell’area, ma anche in questo caso il numero dodici di casa non si lascia sorprendere ed evita il peggio. Il Savio, poco più tardi, cala il tris di gol per merito di Ramazio, il quale finalizza nei pressi del secondo palo, con un comodo tap-in, una perentoria azione personale sulla corsia sinistra dello scatenato Filipponi. Trascorre soltanto un minuto e anche i capitolini beneficiano di un tiro libero. Sul punto di battuta si presenta capitan Medici, il quale spedisce la sfera sul fondo per una questione di centimetri. Nelle battute finali del primo tempo, taccuino alla mano, si registrano altre due marcature. La Fortitudo Pomezia si riporta sotto nel punteggio con Raubo, il quale finalizza con una chirurgica conclusione dal basso in alto una rapida ripartenza. Il Savio, però, non si abbatte per la rete subita e, poco prima del duplice fischio, va a segno per la quarta volta con l’ottimo Stoccada, il quale trasforma, con un’esecuzione perfetta, un secondo tiro libero accordato alla sua squadra, indovina l’angolino basso alla destra di Leofreddi e consente ai suoi compagni di andare al riposo con la giusta carica psicologica. Al rientro in campo dagli spogliatoi, la Fortitudo Pomezia pigia a fondo il piede sul pedale dell’acceleratore e, al quarto minuto, accorcia le distanze grazie a una schema applicato alla perfezione su calcio piazzato. Il solito Paschoal serve sul versante opposto Petrucci, il quale fa valere le sue doti di tiratore scelto e deposita la sfera in fondo al sacco con un sinistro di prima intenzione dal limite dell’area. I rossoblu, a quel punto, provano a completare la rimonta, ma a trovare per la quinta volta la via del gol è il Savio con Didonè, abile a ribadire in fondo al sacco una conclusione di Stefanoni respinta da Leofreddi. Sotto di due reti, la squadra del patron Bizzaglia moltiplica gli sforzi, ma non riesce a rientrare in partita per la bravura di Apollonio, il quale abbassa sistematicamente la saracinesca della propria porta ai vari Petrucci, Zullo e Raubo e infonde la giusta sicurezza ai propri compagni. La Fortitudo Pomezia, a cinque minuti, beneficia della superiorità numerica scaturita per l’espulsione di Pezzin, allontanato dall’arbitro per doppia ammonizione. Mister Esposito, nell’intento di avere maggior peso in avanti, adotta anche la tattica del portiere di movimento e, in fase di possesso palla, inserisce sistematicamente Raubo al posto di Leofreddi. La compagine pometina schiaccia gli avversari nella propria metà campo, ma in un paio di circostanze capitan Zullo non arriva puntuale, nei pressi del secondo palo, per piazzare la stoccata vincente. La formazione del binomio Aiello-Loscrì riesce a limitare almeno il passivo, diciassette secondi prima del triplice fischio, con il grintoso Petrucci, bravo a fare centro da distanza ravvicinata su assist di Raubo, issa bandiera bianca di fronte a una squadra quadrata come il Savio e si trova costretta ad uscire subito di scena dalla Coppa Divisione.
Antonio Gravante
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