Quando ormai non aspettava altro che il triplice fischio dell’arbitro per passare alla cassa a riscuotere tre punti dal peso specifico rilevante sia per il morale che per la classifica, la Mirafin subisce, a venti secondi dalla fine del match, la rimonta di un coriaceo Real Cefalù (2-2), inanella il quinto risultato utile consecutivo in campionato, ma getta alle ortiche la possibilità di operare il sorpasso ai danni dei palermitani e di conquistare il gradino più basso di un ipotetico podio. Emer e compagni, in virtù di tale risultato, incrementano il proprio bottino di un solo punto, si attestano a quota sedici e vengono raggiunti al quarto posto dalla Virtus Aniene, vittoriosa a sua volta, con un punteggio tennistico, sul fanalino di coda Atlante Grosseto. Il quintetto allenato da Salustri comincia la gara a spron battuto e, dopo soltanto un giro di orologio, spezza l’equilibrio con il solito Rengifo, il quale capitalizza al meglio un assist di Moreira, trafigge da pochi passi l’incolpevole La Rocca e si conferma una pedina importante dello scacchiere pometino. Il Real Cefalù, da metà frazione, adotta la tattica del portiere di movimento e, al quarto d’ora, sfiora la parità con Teixeira, il quale tenta l’intervento in estirada, a seguito di un assist al bacio di Lopez, ma colpisce in pieno il palo. Tale episodio, tutto sommato, fa da preludio al pareggio degli isolani firmato da Molaro, cinico a correggere in fondo al sacco una violenta punizione calciata dai dieci metri dallo specialista Guerra. Il Real Cefalù riparte alla grande dopo l’intervallo e, nei primissimi minuti della ripresa, sfiora due volte la rete del raddoppio con Lopez e Di Maria. Il primo tenta uno “scavetto” a tu per tu con il portiere, ma spedisce la sfera di poco sul fondo, mentre il secondo, sugli sviluppi di una rapida ripartenza, si vede chiudere lo specchio della porta dall’ottimo Mazzuca. Scampato il pericolo, la Mirafin mette i brividi ai palermitani con Gioia, il quale calcia dal limite dell’area di rigore, ma si vede strozzare in gola la gioia del gol da una provvidenziale respinta, nei pressi della linea di porta, da un avversario, abile nella circostanza a sostituirsi al proprio portiere e ad evitare una marcatura che appariva praticamente fatta alla maggior parte degli sportivi presenti in tribuna. Le ultime fasi del match risultano al cardiopalma. Le due contendenti moltiplicano gli sforzi nella speranza di conquistare più punti possibili. Mister Salustri si affida al neoacquisto De Cicco. Tale tattica si rivela azzeccata. L’ex United Aprilia, con grande sagacia tattica, protegge in maniera impeccabile un pallone sulla trequarti campo e favorisce l’inserimento sulla destra di Rengifo. Il giocatore sudamericano non si lascia sfuggire l’occasione propizia, indovina con una splendida conclusione in corsa l’angolino basso più vicino e fa esplodere di gioia il discreto pubblico di fede rossoblu presente al Pala Lavinium. Il Real Cefalù, non avendo in pratica alternative, rischia il tutto per tutto, ripropone la tattica del portiere di movimento e, a venti secondi dalla fine, dopo una prolungata azione corale, trova la forza per pareggiare definitivamente i conti con Guerra, il quale fa centro da pochi passi, regala alla propria squadra un punto di platino e, di riflesso, costringe la Mirafin a una salomonica divisione della posta in palio.
Antonio Gravante
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