Unanimi consensi, ma nessun punto all’attivo. L’Unipomezia Virtus 1938 sfodera una prova collettiva molto valida sotto il profilo squisitamente tecnico-tattico, gioca alla pari della corazzata Lepanto Marino, una delle principali pretendenti alla vittoria del campionato, ma si trova costretta ad incassare, a causa di un singolo episodio, una sconfitta che ha il classico sapore della beffa (1-0). Mister Marinelli, per nulla intimorito di rendere visita a una delle big del girone, non rinuncia al collaudato 4-3-3 e propone in avanti il terzetto formato da Edoardo Giacoia, Caimmi e Lupi. La prima parte della gara, tutto sommato, è di studio. La formazione allenata dall’esperto Santececca prova a spingersi in avanti, ma si accorge immediatamente che deve fare i conti con una rivale ben organizzata e molto solida in ogni zona del campo. Valenza e compagni, infatti, si muovono con un perfetto sincronismo in fase di non possesso palla e bloccano sul nascere ogni situazione delicata. L’Unipomezia Virtus 1938, tra l’altro, replica colpo su colpo agli avversari e, al minuto numero dieci, sfiora la marcatura con il baby Edoardo Giacoia, il quale carica il destro dal limite dell’area e costringe l’esperto Di Giosia a un intervento dall’elevato coefficiente di difficoltà per deviare la sfera in corner. Successivamente si registra un sostanziale equilibrio. I castellani provano a dettare i ritmi di gioco in mezzo al campo, ma risultano piuttosto prevedibili e non creano alcun grattacapo ai difensori rossoblu, i quali si confermano all’altezza della situazione e non corrono alcun rischio. La Lepanto Marino, pur animata di tanta buona volontà, fatica a trovare i varchi giusti per andare alla conclusione. Basti pensare che il primo tiro in porta dei ragazzi di Santececca si registra a tre minuti dal riposo: Binaco opta per una soluzione da fuori area, ma Santi blocca senza problemi. Trascorrono pochi secondi e la Lepanto Marino riesce a trovare la soluzione vincente per sbloccare il punteggio. Il merito è tutto di Sbraglia, il quale indovina il classico tiro della domenica dalla linea di metà campo. Il centrocampista castellano nota con la coda dell’occhio il portiere pometino leggermente fuori dai pali e, senza pensarci due volte, disegna una parabola da circa cinquanta metri che termina la propria corsa in fondo al sacco per la gioia degli sportivi castellani presenti in tribuna al “Domenico Fiore” di Marino. Dopo l’intervallo, l’Unipomezia Virtus 1938 si rimbocca con umiltà le maniche e, intorno al quarto d’ora, colleziona la seconda occasionissima da gol della gara con Falconieri. Il centrocampista rossoblu tenta la conclusione in porta dalla media distanza, ma Di Giosia non si lascia sorprendere e sventa il pericolo. La formazione di Marinelli, però, non molla la presa, continua a fare la partita e, alla mezzora, mette nuovamente i brividi ai castellani con Esposito, il quale svetta in area più alto di tutti, sugli sviluppi di un tiro dalla bandierina, colpisce di testa, ma non inquadra di poco lo spazio delimitato dai tre legni. In chiusura di match, con i pometini protesi in avanti alla ricerca del pareggio, la squadra allenata da Santececca ha la possibilità di mettere in cassaforte i tre punti in palio con Virli, che sfrutta al meglio un passaggio con il classico contagiri dell’ottimo Sbraglia, si presenta minaccioso in area, elude l’intervento di Santi proteso in uscita, ma si vede negare la gioia del gol dal palo. La Lepanto Marino, in ogni modo, riesce ugualmente a sfruttare al massimo il turno casalingo e, seppur a fatica, prosegue il cammino perfetto in campionato. L’Unipomezia Virtus 1938, dal canto suo, nonostante la sconfitta, esce dal campo decisamente a testa alta. Lupi e compagni, taccuino alla mano, hanno giocato alla pari dei quotati castellani, ma sono stati costretti alla resa da una prodezza balistica di un singolo giocatore.
Antonio Gravante
© RIPRODUZIONE RISERVATA