Tanti rammarichi. Nessun punto all’attivo. L’Indomita Pomezia paga dazio sul rettangolo di gioco della lanciatissima capolista Atletico Acilia (2-1), non sfrutta la favorevole opportunità di accorciare le distanze dal vertice della classifica e rimanda ulteriormente a data da destinarsi l’appuntamento con l’agognato salto di qualità. Alla vigilia del match, tuttavia, le aspettative erano ben altre. La finestra del mercato di riparazione dicembrina ha offerto allo staff dirigenziale rossoverde tante opportunità per limare i difetti di una rosa, almeno sulla carta, estremamente competitiva. Il presidente Padula e suoi più stretti collaboratori, con grande abilità, hanno ingaggiato i vari Bilancini, Amici, Bogdanov e Navisse, tutti elementi di notevole caratura tecnica e di sicuro affidamento. In secondo luogo è impossibile non citare il punteggio tennistico rifilato, la settimana scorsa, al Real Boccea, che sembrava aver definitivamente sbloccato le ambizioni dell’undici guidato da mister Aiello. La sfida di cartello del weekend, dunque, rappresentava il perfetto banco di prova e la migliore occasione per iniziare a gettare le basi dell’ambizioso progetto societario. Il sogno, però, non è diventato realtà. Il match, nell’arco dei novanta minuti, è stato dai classici due volti. La formazione pometina, nella prima parte della gara, si è imposta sui capitolini sia dal punto di vista del gioco che sotto il profilo delle occasioni da gol, tanto da legittimare pienamente sul campo la rete del vantaggio firmata da Zullo. Dopo la marcatura, però, l’undici rossoverde si è progressivamente smarrito e, complice una giornata poco felice del proprio portiere, ha dovuto subire, suo malgrado, la rimonta degli avversari. Passiamo alla cronaca. Pronti-via e subito Messina e soci si riversano con regolarità nella metà campo rivale. Il neoacquisto Amici, schierato dal primo minuto sull’out di destra, scappa via sulla fascia, alza la testa e crossa in piena area un invitante pallone per i propri attaccanti, i quali arrivano un attimo in ritardo per piazzare la stoccata vincente. L’Indomita Pomezia, con il passare dei minuti, alza gradualmente il ritmo, si fa apprezzare per una lineare circolazione della sfera e tenta più volte di sbloccare il punteggio. Deciso a fare bella figura con la sua nuova squadra, l’esperto Bilancini prova a spezzare l’equilibrio, sugli sviluppi di una punizione calciata da Zullo, ma la sua conclusione di testa lambisce il palo e termina fuori. A conferma di un maggior possesso palla, la squadra di Aiello passa in vantaggio alla mezzora esatta. Il solito Amici si invola sulla fascia di appartenenza, converge al centro e serve un preciso assist rasoterra per l’accorrente Zullo. L’attaccante non fallisce il colpo e trafigge l’incolpevole Micarelli. La gioia del gol, però, dura lo spazio di appena sette minuti per i rossoverdi. A seguito di una reazione abbastanza nervosa, la capolista raggiunge il pareggio con Petre, il quale sfrutta al meglio un rimbalzo favorevole da circa trenta metri e calcia con violenza verso la porta difesa da Grossi. L’estremo difensore pometino, forse ingannato dalla traiettoria, manca clamorosamente l’impatto con la sfera e consente gli avversari di rimettere le cose a posto. Per l’Indomita Pomezia si tratta di una vera e propria doccia fredda. Successivamente la gara perde di intensità. I restanti minuti della prima frazione scivolano via senza ulteriori emozioni. Nella ripresa, invece, è l’Atletico Acilia, al contrario del primo tempo, a partire forte. Dopo appena cinque minuti, la capolista trova in maniera piuttosto fortuita per la seconda volta la via del gol. Capitan Messina, sugli sviluppi di una convulsa mischia in area di rigore, devia nella propria porta una conclusione da distanza ravvicinata del centravanti capitolino, spiazza di fatto l’attonito Grossi e si produce nel più classico degli autogol. La compagine aciliense, dunque, ribalta la situazione a proprio favore e fa valere in tal modo, dopo un inizio piuttosto incerto, il divario esistente al momento in classifica. I rossoverdi, per contro, a dispetto di quanto mostrato nella frazione inaugurale, si abbandonano al nervosismo facendo il gioco degli avversari. Il ritmo di gara diviene così più frammentato e di occasioni degne di nota non se ne vedono. Mister Aiello, di conseguenza, dopo aver fatto esordire Bogdanov, subentrato ad inizio ripresa al posto di Zanotti, prova a modificare ulteriormente il suo scacchiere e getta nella mischia Capriati e Navisse per cercare di incrementare la spinta offensiva. Le sostituzioni, però, non sortiscono i risultati sperati. Nonostante la forza di volontà, la squadra del presidente Padula non va oltre qualche sporadica giocata individuale del tutto inutile ai fini del punteggio finale. L’incontro, dunque, grazie all’abilità e all’esperienza dei capitolini, prosegue senza sussulti fino al novantesimo. Il triplice fischio dell’arbitro, malgrado i buoni propositi della vigilia, archivia per forza di cose un’altra deludente giornata per i rossoverdi, ancora lontani dal compiere la tanto sospirata inversione di marcia. Sul fronte capitolino, invece, tanto di cappello alla capolista Atletico Acilia, che si conferma in un grande periodo di forma, conserva inalterato il vantaggio di sette lunghezze sull’immediata inseguitrice e rialza ulteriormente le proprie quotazioni di vittoria del platonico titolo d’inverno.
Luca Mugnaioli
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