Ennesima domenica da dimenticare. L’Ostiamare tradisce ancora una volta le attese della vigilia, stecca la sfida dell’Anco Marzio con la Flaminia (2-1) e, a seguito dei risultati conseguiti sugli altri campi del girone, scivola addirittura nella classica parte destra della graduatoria con soltanto tre lunghezze di vantaggio dalla zona play-out. I lidensi cominciano la gara con il piede giusto e, al secondo giro di orologio, imbastiscono la prima azione importante: Brugi svetta in area più alto del diretto marcatore, a seguito di un cross di Pinna, ma De Fabio risponde presente e disinnesca la minaccia con un intervento dal medio coefficiente di difficoltà. La compagine viterbese, poco più tardi, replica con Forni Ciganda, il quale riceve palla da Sirbu e si presenta minaccioso a tu per tu con Morlupo, ma perde il faccia a faccia con il portiere lidense, bravo a sbrogliare con un’uscita a valanga una situazione piuttosto delicata. I due giocatori rossoblù, due minuti più tardi, si invertono i ruoli. Questa volta, di conseguenza, è Forni Ciganda a liberare al tiro il compagno di squadra Sirbu, il quale costringe l’estremo difensore biancoviola a un’impegnativa presa a terra. La Flaminia continua a tenere bene il campo e, poco dopo la mezzora, sblocca il punteggio con il generoso Forni Ciganda, lesto a risolvere una concitata mischia in piena area di rigore capitolina e a fare centro da pochi passi. I biancoviola provano a reagire, ma si spingono in avanti con poca convinzione e permettono alla compagine dell’Alto Lazio di gestire senza soverchie difficoltà il minimo vantaggio. I ragazzi di Minincleri, tutto sommato, hanno una buona chance con Morano, ma De Fazio non si lascia cogliere di sorpresa, evita il peggio con un provvidenziale intervento in tuffo e consente alla sua squadra di guadagnare la via degli spogliatoi con una rete di vantaggio. La Flaminia, in apertura di ripresa, concede il bis su calcio di rigore, decretato dall’arbitro per un contatto in area tra Pinna e Paramatti. Sul dischetto si presenta lo specialista Benedetti, il quale non lascia alcuna via di scampo a Morlupo e indirizza il match ulteriormente in discesa. I biancoviola, poco più tardi, reclamano un penalty per un presunto fallo commesso ai danni di Angiulli, ma il fischietto di Genova non ravvisa gli estremi per l’assegnazione della massima punizione. I capitolini, piuttosto contrariati per tale decisione, continuano ad attaccare a testa bassa e, a metà periodo, dimezzano le distanze con Rasi, bravo a tramutare in gol una palla vagante in piena area di rigore avversaria. L’Ostiamare, a quel punto, crede nella rimonta, si riversa a pieno organico nella metà campo viterbese, ma non riesce a trovare per la seconda volta la via del gol e, a dispetto dei pronostici della vigilia, incassa il sesto stop in campionato.
Antonio Gravante
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