Una soddisfazione tira l’altra in questo anno solare per Ilenia Draisci. La sprinter pometina, negli ultimi giorni, ha scritto un’altra pagina importante della sua radiosa carriera. Dopo aver centrato il gradino medio del podio nei 60 metri piani con tanto di primato personale ai Campionati Italiani di Ancona e conquistato due splendide medaglie d’oro (100 metri e staffetta 4×100) ai Giochi del Mediterraneo di Mersin (Turchia), l’allieva di Maura Cosso ha partecipato la scorsa settimana alla quattordicesima edizione dei Campionati Mondiali di Atletica Leggera. La velocista pometina, a seguito degli ottimi risultati conseguiti negli ultimi mesi, è stata convocata dal Direttore Tecnico della Nazionale, Massimo Magnani, per ricoprire il ruolo di frazionista della staffetta 4×100 insieme ad Audrey Alloh, Marzia Caravelli e Martina Amidei. Il quartetto azzurro, a dispetto dei buoni propositi della vigilia, ha chiuso la propria batteria di qualificazione al penultimo posto con il tempo 44.05, crono che gli è valso il quindicesimo piazzamento su oltre duecento nazioni partecipanti. “Alcuni infortuni imprevisti dell’ultima ora hanno frenato le nostre ambizioni, credevamo di poter scendere tranquillamente sotto i quarantaquattro secondi – precisa Ilenia Draisci – . Al crono non ottimale ha contribuito qualche cambio da rivedere, ma passarsi il testimone a circa quaranta chilometri orari non è affatto semplice. Per accedere alla finale avremmo dovuto fermare le lancette del cronometro al di sotto dei quarantatre secondi, tempo nettamente inferiore al record nazionale. Siamo comunque contente, ci siamo tolte la soddisfazione di rappresentare l’Italia in una delle manifestazioni più importanti dell’Atletica Leggera”. La medaglia d’oro della specialità, come da pronostico, è stata conquistata dalla Giamaica (41.29), che ha messo agevolmente in riga la Francia (42.73) e gli Stati Uniti (42.75). “E’ stata una finale senza storia – sottolinea Ilenia Draisci – Le giamaicane, trascinate dalla scatenata Fraser-Pryce, la migliore velocista del momento, non hanno avuto alcun problema a sbaragliare il resto della concorrenza”. La trasferta di Mosca, tutto sommato, rappresenta per il giovanissimo quartetto azzurro l’inizio di un percorso a medio lungo-termine. “Questo gruppo, con l’aggiunta di Micol Cattaneo, Irene Siragusa e Gloria Hooper, ha i mezzi per fare qualcosa di importante alle Olimpiadi di Rio del 2016 – precisa la sprinter azzurra – . Abbiamo bisogno di partecipare a manifestazioni di assoluto rilievo per fare esperienza. I Mondiali di Mosca, di conseguenza, possono essere definiti l’inizio del nostro cammino. Dobbiamo soltanto lavorare con intensità, compattare il gruppo e provare a fare qualcosa di importante l’anno prossimo agli Europei di Zurigo. Abbiamo circa dodici mesi per prepararci a dovere e fare bella figura nella rassegna continentale. La Federazione, tra l’altro, ci garantisce il massimo supporto. Abbiamo tutte le carte in regola, di conseguenza, per centrare in pieno i nostri obiettivi sia a medio che a lungo termine”.
Antonio Gravante
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