Una mai doma Aranova si salva per il classico rotto della cuffia nella tana della Vigor Perconti (3-3). La formazione allenata da Federico Marini getta il cuore oltre l’ostacolo, rimonta due reti ai capitolini nell’ultimo giro di lancette, grazie all’innato fiuto per il gol dello scatenato Rossi, si attesta a quota quattro punti in classifica e archivia le prime due giornate di campionato in perfetta media inglese. La squadra tirrenica comincia la gara con la giusta carica agonistica e, al decimo minuto, trova la giocata giusta per spezzare l’equilibrio con Rossi, il quale riceve palla in piena area da Cassanelli e non lascia alcuna via di scampo al portiere di casa. La Vigor Perconti ha una rabbiosa reazione e, tre giri di lancette più tardi, perviene al pareggio per merito di Frusteri, lesto a finalizzare al meglio un’iniziativa personale di Ciavarro. Le ultime fasi del primo tempo, tutto sommato, sono molto valide sotto il profilo del gioco. Le due contendenti provano ad allungare nel punteggio, ma le difese, grazie a un perfetto sincronismo nei movimenti, si confermano all’altezza della situazione sino all’intervallo. La Vigor Perconti, a metà ripresa, sposta l’ago della bilancia dalla propria parte con Ciavarro, il quale iscrive il proprio nome a referto con una splendida conclusione dal limite dell’area. L’Aranova prova a reagire, ma si vede voltare le spalle dalla dea bendata: Rafa e Rossi colpiscono in rapida successione i legni della porta custodita da Bartucca. Successivamente la squadra di Marini rimane in quattro: Salviati rimedia il secondo cartellino giallo e finisce anzitempo sotto la doccia. La Vigor Perconti continua a mantenere alta l’asticella del livello di concentrazione e, a tre minuti dalla fine, cala il tris con Ciavarro, bravo a firmare la doppietta personale su tiro libero. Mister Marini, a quel punto, corre prontamente ai ripari e impiega Ciliberto come portiere di movimento. L’Aranova si spinge a testa bassa in avanti e, a trentadue secondi dal definitivo suono della sirena, accorcia le distanze con Rossi, bravo a ricoprire il ruolo di terminale offensivo di una prolungata azione corale. I ragazzi di Marini, non avendo in pratica nulla da perdere, attuano alla ripresa del gioco un asfissiante pressing sui giocatori rivali e, dopo un concitato batti e ribatti in piena area, pareggiano definitivamente i conti con il solito Rossi, il quale fa centro da pochi passi, si toglie la soddisfazione personale di griffare il classico hattrik e consente alla sua squadra di raddrizzare in extremis una gara che, secondo la maggior parte degli sportivi presenti in tribuna, appariva seriamente compromessa.
Antonio Gravante
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