Una vittoria che non ammette repliche. Un passaggio del turno ampiamente meritato. Sfoderando una prova collettiva maiuscola, la Spagna travolge la Svezia (5-1) al debutto nella fase a eliminazione diretta, dà un’ulteriore dimostrazione delle sue qualità tecnico-tattiche e accede con estrema disinvoltura alla semifinale con l’Olanda. Le Furie Rosse hanno un ottimo approccio alla gara e, dopo pochi minuti dal fischio d’inizio, spezzano l’equilibrio. L’azione parte dai piedi di Del Grosso. Il centrocampista intercetta la sfera sulla trequarti campo e serve in profondità Formicola, il quale aggredisce abilmente lo spazio vuoto, trafigge con un millimetrico diagonale l’incolpevole Chiavacci, schierato tra i pali a causa dell’indisponibilità di Brugioni, e carica sotto il profilo emotivo i propri compagni. Successivamente la formazione scandinava ha una buona chance per pareggiare: Susin tenta la conclusione dalla media distanza e costringe Ferrari a una difficile parata in tuffo. La replica della Spagna è immediata. Il generoso Medei calcia il classico rigore in movimento, ma si vede negare la gioia del gol da un prodigioso Chiavacci, bravo a distendersi in tuffo sulla sua sinistra e a togliere la sfera dall’angolino alto più lontano. La formazione allenata da mister Salvatore, poco più tardi, realizza la rete del raddoppio, al termine di una splendida triangolazione, per merito di Mammarella, il quale sfugge alle grinfie dei difensori gialloblù, grazie a un preciso “dai e vai” con Medei, e infila da pochi passi Chiavacci. Pungolata nell’orgoglio, la Svezia ha una generosa reazione e, prima dell’intervallo, dimezza le distanze con il solito Umena, il quale approfitta di una disattenzione difensiva degli iberici, infila Ferrari proteso in uscita e riapre le sorti della gara. La Spagna, onde evitare spiacevoli sorprese, parte forte nella ripresa e cala il tris con Del Grosso, il quale fa centro da pochi passi e porta i rivali di turno a distanza di sicurezza. Le Furie Rosse, a metà periodo, timbrano per la quarta volta il classico cartellino con un’autentica prodezza di Formicola, il quale ribatte al volo, dalla propria metà campo, un rinvio di Chiavacci, deposita la sfera in fondo al sacco con una parabola dalla precisione chirurgica e si guadagna gli applausi degli sportivi presenti in tribuna per lo splendido gesto tecnico. La formazione allenata da Pierotti non si dà per vinta e va vicinissima alla marcatura con il generoso Umena, il quale colpisce in pieno la traversa da fuori area. La sesta e ultima marcatura, infine, è sempre di marca iberica. La Spagna chiude definitivamente i conti con Medei, il quale firma il pokerissimo dall’interno dell’area e mette il classico punto esclamativo su un successo che non fa proprio una grinza.
Antonio Gravante
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