Ennesima prova di forza. Il lanciatissimo Racing Club riserva anche alla capolista Polisportiva Carso lo stesso trattamento riservato nel turno precedente alla battistrada Virtus Nettuno, si impone di larga misura tra le mura amiche del “Nardoni” (4-0) e corona il sogno nel cassetto di balzare in perfetta solitudine in vetta alla graduatoria. La formazione del presidente Antonio Pezone, in virtù di tale accoppiata vincente, legittima di ricoprire a pieno titolo il ruolo di leader della classifica nella prima avventura della sua storia in un campionato a carattere regionale. Fusco e soci, statistiche alla mano, anche in questa nona giornata, hanno dato un saggio della propria forza, hanno rifilato un poker di reti a una delle dirette antagoniste alla vittoria finale e, di conseguenza, hanno rialzato in maniera esponenziale le proprie quotazioni di vittoria del platonico titolo di campioni d’inverno. Passiamo alla cronaca. La prima occasione degna di nota della gara è della squadra guidata da Rossi: Capparone si districa al meglio palla al piede sulla sinistra e prova la conclusione dal vertice dell’area, ma non centra di poco il bersaglio grosso. La compagine ardeatina replica agli avversari, qualche giro di lancette più tardi, con il grintoso Pansè, che si incarica della battuta di una punizione dai venticinque metri, calcia di collo pieno, ma spedisce la sfera poco distante del palo alla sinistra di Sciarra. Il Racing Club, nei minuti seguenti, segue alla lettera le direttive dalla panchina, continua a fare la partita e, a riprova di un maggior predominio territoriale, sblocca il punteggio, a metà periodo, per merito di Fusco, il quale si inserisce con i tempi giusti in piena area, sugli sviluppi di un tiro dalla bandierina, fa centro con un comodo tap-in da distanza ravvicinata e si conferma un ottimo terminale offensivo sulle palle inattive. Poco più tardi, la squadra allenata da Celentano sfiora il raddoppio sempre su calcio da fermo. Il solito Fusco scodella al centro dell’area una punizione dalla trequarti campo per favorire l’inserimento dalla sinistra di Pansé, il quale prova a piazzare la stoccata vincente da posizione defilata. La sua conclusione, però, si trasforma in un assist prezioso per Riitano, il quale calcia in pratica a botta sicura da distanza ravvicinata, ma si vede strozzare in gola la gioia del gol da una provvidenziale respinta di un difensore borghigiano. Subito dopo la mezzora, invece, si registra uno degli episodi chiave della gara. La Polisportiva Carso rimane in dieci a causa dell’espulsione di capitan Monticolo, che protesta troppo vivacemente nei confronti dell’arbitro, a seguito di un fallo subito da un proprio compagno, e finisce anticipatamente sotto la doccia. Agevolato nel proprio compito dalla superiorità numerica, il Racing Club chiude all’attacco il primo tempo e sfiora in due circostanze la rete del raddoppio. Prima Fontana prova la conclusione dalla media distanza, ma Sciarra si distende in tuffo sulla sua sinistra e toglie la sfera dall’angolino basso, poi l’ottimo Fusco tenta la giocata in acrobazia dall’interno dell’area, a seguito di un cross dalla destra di Pansè, ma pecca di cinismo e non inquadra lo specchio della porta. Dopo l’intervallo, la compagine del presidente Pezone continua ad esprimersi su buoni livelli, gestisce con autorità la situazione favorevole e, nel momento topico della ripresa, allunga nel punteggio con Alessandro Albertini, il quale risolve nel migliore dei modi un concitato batti e ribatti in area di rigore pontina e porta la squadra allenata da Rossi a debita distanza. Sulle ali dell’entusiasmo, gli ardeatini fanno assumere alla gara i toni della goleada nelle battute conclusive del match. A calare il tris di gol gialloneroverde ci pensa lo scatenato Fusco, il quale trasforma un calcio da fermo con una splendida esecuzione dal lato corto dell’area e, a coronamento di una prestazione individuale maiuscola, si toglie la soddisfazione di chiudere il big-match con una doppietta all’attivo. Poco prima del triplice fischio, invece, è il bomber Moscovici ad infierire ulteriormente nei confronti degli avversari di turno. Il numero nove rutulo, dalla sua mattonella preferita, disegna una parabola perfetta dai diciotto metri, trasforma magistralmente un calcio piazzato e chiude definitivamente i conti. Il direttore di gara, poco più tardi, sancisce la fine delle ostilità. Il Racing Club, di conseguenza, fa esplodere tutta la sua gioia per aver ultimato l’inseguimento alla battistrada e per aver conquistato, a suon di prestazioni collettive ai limiti della perfezione, il primato solitario in classifica generale.
Antonio Gravante
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