Il FalascheLavinio non riesce a sfruttare al meglio il fattore campo contro il fanalino di coda del girone. La squadra allenata da Sgarra si fa imporre la spartizione della posta da una generosa Cynthia (2-2), rimpingua il bottino in classifica con il quattordicesimo punto stagionale, ma non riesce ad allungare il passo nei confronti del gruppetto che ruota nell’orbita play-out.
Dopo una prima fase in prevalenza di studio, i castellani passano a condurre, al quarto d’ora, grazie a una perfetta giocata per vie verticali. L’ottimo Silvagni, dal cerchio di centrocampo, favorisce l’inserimento sulla corsia destra di Cannillo, il quale aggredisce abilmente lo spazio vuoto, entra in area e serve un assist al bacio per Fabiani. Il numero dieci fa centro da distanza ravvicinata e gela il discreto pubblico neroniano presente in tribuna al “Villa Claudia”.
I padroni di casa cambiano subito marcia e, a metà tempo, ricuciono la strappo su calcio di rigore, decretato dal fischietto di Frosinone per un fallo commesso da Galli ai danni di Zimbardi. Sul dischetto si presenta lo specialista Taviani, il quale spiazza Sciarra e si conferma un ottimo cecchino dagli undici metri. Le due contendenti, consapevoli dell’importanza della posta in palio, continuano a esprimersi su buoni livelli. Le difese, però, vincono con piglio autoritario il confronto a distanza con gli avanti rivali.
Il FalascheLavinio, al quarto d’ora della ripresa, ribalta del tutto la situazione a proprio favore con Battaglia. L’ex centrocampista di Pomezia Calcio e Ottavia ribadisce in fondo al sacco, nei pressi del dischetto del rigore, una conclusione di Capolei respinta dal palo. La compagine castellana non ci sta, si spinge generosamente in avanti e, a otto minuti dalla conclusione, fissa il punteggio sul definitivo pareggio con Cannillo, il quale incastra la sfera sotto la traversa da distanza ravvicinata, regala alla propria squadra un punto prezioso e, di riflesso, costringe Seferi e compagni a fare soltanto un piccolo avanti in classifica generale.
Antonio Gravante
© RIPRODUZIONE RISERVATA