La Mirafin prosegue inesorabilmente la parabola discendente sotto il profilo dei risultati. La formazione del presidente Mirra si arrende alla distanza, tra le mura amiche del Pala Lavinium, alla vicecapolista Futsal Cobà (3-5), incassa la quarta sconfitta di fila e continua a stazionare in una posizione piuttosto scomoda di classifica.
I pometini partono forte, mettono alle corde i temuti rivali di turno e sfiorano la marcatura soprattutto con Lopez, il quale scheggia la parte alta della traversa dalla media distanza. I rossoblu, nella fase centrale del tempo, legittimano un maggior possesso palla con Carlinhos, il quale sfrutta con grande cinismo l’arma del contropiede, infila Rissato proteso in uscita e sposta l’ago della bilancia dalla parte della sua squadra.
Anche la formazione marchigiana trova la via del gol di rimessa a diciannove secondi dall’intervallo: Borsato capitalizza al meglio un assist di Sgolastra e fa centro con una conclusione di giustezza. La ripresa comincia con un botta e risposta tra le due contendenti. I padroni di casa raddoppiano con Moreira, il quale iscrive il suo nome a referto grazie alla fattiva collaborazione di Lopez, mentre il quintetto di Porto San Giorgio rimette le cose a posto con Hozjan.
La Mirafin non si scoraggia per la seconda rimonta subita e trova la forza per passare di nuovo in vantaggio con Lopez, il quale sfodera una grande conclusione a incrociare che non lascia alcuna via di scampo a Rissato. La sfera bacia la faccia interna del palo e si infila in fondo al sacco. Il Futsal Cobà, anche in questo, vanifica il tentativo di allungo dei ragazzi di Salustri. A riportare il punteggio in perfetta parità è Sgolastra, il quale sfrutta al massimo una bella combinazione con Bagalini, firma la terza rete di squadra e infonde la giusta carica emotiva nei propri compagni.
La formazione marchigiana, presa per mano dagli elementi più rappresentativi, cresce con il passare dei minuti e piazza un micidiale uno-due con lo sloveno Hozjan e lo scatenato Sgolastra. Il primo ricopre al meglio il ruolo di terminale offensivo di un’azione lineare, mentre il secondo firma la doppietta personale direttamente su punizione. Il quintetto pometino, a quel punto, adotta la tattica del portiere di movimento, ma fatica a pungere negli ultimi metri.
La Mirafin riesce soltanto a limitare il passivo a sei secondi dal definitivo suono della sirena con Fratini, bravo a trasformare un calcio di rigore, prolunga la striscia negativa e rimanda ulteriormente a data da destinarsi l’agognata sferzata sotto il profilo dei risultati.
Antonio Gravante
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