Ennesima prestazione nel complesso positiva. Ma nessun punto all’attivo. La Mirafin getta il cuore oltre l’ostacolo per l’intero arco dei quaranta minuti, ma non riesce a sovvertire il pronostico della vigilia, si inchina alla Lazio (4-1), compagine che in virtù di tale risultato balza in vetta alla classifica a pari merito con l’Active Network, e continua a ricoprire lo scomodo ruolo di ultima della classe.
I rossoblu partono forte e sfiorano la marcatura con Giasson e Rengifo. L’occasione più nitida capita al venezuelano, che si presenta a tu per tu con Anzini, ma si vede chiudere lo specchio della porta dall’estremo difensore biancoceleste. I ragazzi di Chilelli, invece, si affidano in particolar modo alle soluzioni dalla lunga distanza con quasi tutti gli interpreti, ma Favale non si lascia sorprendere.
I capitolini crescono con il passare dei minuti e, dopo aver colpito un palo con Lupi, sbloccano il punteggio con Gedson, il quale si limita a spingere il pallone in fondo al sacco a seguito di un passaggio con il classico contagiri di Biscossi. La Lazio, in chiusura di tempo, colpisce il secondo legno di giornata. Lo stesso Biscossi si vede negare la gioia del gol dal montante.
La formazione di Chilelli comincia con il giusto piglio la ripresa, si spinge con regolarità in avanti e, al minuto numero nove, consolida il vantaggio con Biscossi, il quale infila la sfera sotto la traversa con una staffilata da fuori area. La Mirafin non ci sta, ha una generosa reazione e, centoventi secondi più tardi, dimezza le distanze con Fioravanti, il quale non lascia alcuna via di scampo ad Anzini con un preciso tiro a incrociare.
Fermamente intenzionata a non fare sconti, la Lazio riparte di slancio e si vede ancora una volta voltare le spalle dalla dea bendata: Tiziano Chilelli, da fuori area, coglie in pieno il terzo legno di giornata per la sua squadra. I capitolini, onde evitare spiacevoli sorprese, continuano a tenere in mano il pallino del gioco e calano il tris in maniera piuttosto fortunosa: Biscossi calcia teso in piena area e trova la deviazione di Rosati, che suo malgrado realizza la più classica delle autoreti.
Tale marcatura, tutto sommato, taglia le gambe ai ragazzi del presidente Mirra. La Lazio, infatti, gestisce facilmente nei restanti minuti di gioco la situazione favorevole, arrotonda il punteggio allo scadere con Lupi e conquista lo scettro di leader della classifica.
Antonio Gravante
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