Un autentico monologo. L’ambiziosa Mirafin sommerge sotto una valanga di gol il malcapitato Cagliari 2000 (8-0), bissa la vittoria conseguita all’esordio nella tana della Brillante e prosegue a vele spiegate il cammino perfetto nel campionato cadetto. Il quintetto del presidente Mirra, a seguito di tale risultato, si conferma in vetta alla classifica a pari merito con la Cioli Ariccia Valmontone e la Virtus Aniene 3Z, ma rispetto alle due compagne di fuga vanta anche l’attacco più prolifico e l’unica porta ancora inviolata del girone. I ragazzi allenati da Salustri prendono subito in mano le redini della gara, ma nei primi giri di orologio si vedono voltare le spalle dalla dea bendata: Sordini e Batella colpiscono i legni della porta isolana. La Mirafin, nella seconda parte del tempo, alza ulteriormente il ritmo e indirizza il match nei binari più congeniali grazie a una doppietta di Emer. L’ex pilastro della Todis Lido di Ostia apre le danze con un comodo tap-in, a seguito di una punizione calciata con grande sagacia tattica da Gioia, e poi finalizza, con una splendida conclusione in corsa, una perentoria progressione di Sordini. La formazione pometina continua a esprimersi ai massimi livelli anche nella ripresa e cala il tris con Djelveh, bravo a finalizzare, con una perfetta esecuzione a incrociare, un’azione personale dell’ottimo Sordini. Il quintetto rossoblu, poco più tardi, approfitta della tattica del portiere di movimento adottata dagli isolani per andare a segno con Gioia, il quale calcia addirittura dalla propria area di rigore, deposita la sfera in fondo al sacco e si conferma una pedina importante dello scacchiere di mister Salustri. La Mirafin, per nulla appagata dall’ampio margine di vantaggio, si spinge con continuità in avanti e fa cinquina con Djelveh, il quale firma la doppietta personale dopo un pregevole spunto di Moreira. La squadra pometina, nelle battute finali del match, gioca in pratica in scioltezza, rende ancora più rotonda la seconda vittoria in campionato, a seguito dei guizzi vincenti di Duarte, Batella e Petricca, e al triplice fischio dell’arbitro riceve gli scroscianti applausi dagli sportivi presenti in tribuna per aver disputato una prova collettiva impeccabile per quantità e qualità.
Antonio Gravante
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