Pareggio amaro per il Real Fiumicino. Quando ormai stava pregustando il dolce sapore della vittoria, la squadra allenata da Marco Mureddu subisce a ridosso del triplice fischio la rimonta della Virtus Parioli (2-2) e si trova costretta a conquistare un punto che ha il classico sapore della beffa. Ai fini del verdetto del campo, cronometro alla mano, si rivela fatale per i tirrenici l’ultima azione della gara: la compagine di uno dei quartieri più eleganti della capitale riesce ad acciuffare il pareggio, su calcio di rigore, a pochissimi secondi dalla conclusione del secondo e ultimo minuto di recupero accordato dall’arbitro. Fermamente intenzionati a rimettersi in carreggiata, dopo l’inatteso passaggio a vuoto casalingo accusato nel turno precedente con il Real Montebuono, gli aeroportuali cominciano la gara con la giusta carica emotiva e, al quarto d’ora, sbloccano il punteggio per merito di Contino, bravissimo a finalizzare, nei pressi del limite dell’area, una lineare azione manovrata. La Virtus Parioli, in chiusura di primo tempo, rimette le cose a posto con Boni, cinico a ricoprire al meglio il ruolo di terminale offensivo di una rapida ripartenza. La sfida risulta piuttosto combattuta anche nella ripresa. La formazione del presidente Giuseppe Picciano, nella fase centrale del tempo, passa per la seconda volta a condurre con lo scatenato Contini, il quale sfrutta al meglio un assist di Carnazzi, calcia di prima intenzione dall’altezza del dischetto del rigore e non lascia alcuna via di scampo al portiere di casa. I ragazzi di Mureddu, nei minuti seguenti, gestiscono al meglio il minimo vantaggio e danno l’impressione di poter condurre in porto la preziosa vittoria. La Virtus Parioli, però, con la forza della disperazione, riesce ad acciuffare la parità a una manciata di secondi dal triplice fischio. A pareggiare definitivamente i conti è Santoro, il quale trasforma con freddezza un calcio di rigore, permette alla propria squadra di proseguire per il classico rotto della cuffia la striscia positiva stagionale e, di riflesso, costringe gli aeroportuali a fare soltanto un piccolo passo avanti in classifica generale.
Antonio Gravante
© RIPRODUZIONE RISERVATA