La lotteria dei calci di rigore si rivela fatale alla matricola Città di Pomezia nella sfida casalinga con la Virtus Roma (4-5). La squadra del presidente Antonio Maniscalco, all’esordio assoluto sul palcoscenico regionale dopo il ripescaggio ottenuto nel corso dell’estate, disputa nel complesso una prova collettiva più che positiva, ma si deve inchinare dagli undici metri alla maggiore freddezza dei ragazzi allenati da Aliberti.
La frazione d’apertura non riserva particolari episodi degni di nota. L’occasione più nitida è di marca capitolina: Politanò, favorito da una leggerezza difensiva dei rossoblu, fallisce clamorosamente il bersaglio grosso dall’interno dell’area. Dopo l’intervallo, la Città di Pomezia si mostra più intraprendente, si spinge con maggiore regolarità in avanti e va vicinissima alla marcatura soprattutto con Cicatiello e Marchesano. Il primo non inquadra lo specchio della porta da posizione favorevole, mentre il secondo ha due volte la possibilità di iscrivere il proprio nome nel registro dei marcatori. Nel primo caso lambisce la traversa con un calibrato pallonetto, mentre nel secondo spedisce la sfera di poco a lato.
La sfida del Comunale di via Zara, tutto sommato, vive in pieno recupero le fasi salienti dei tempi regolamentari. La Virtus Roma, nel secondo minuto oltre il novantesimo, sblocca il punteggio con Abou, il quale trasforma con un’esecuzione perfetta un calcio piazzato. La Città di Pomezia, non avendo in pratica alternative, si spinge a testa bassa e, nel sesto e ultimo giro di orologio, perviene al pareggio su calcio di rigore, accordato dall’arbitro per un fallo di mano commesso in piena area da un difensore capitolino. Ad incaricarsi della trasformazione è il solito Lombardi, il quale trafigge Morgante e rimanda l’esito del match alla lotteria dei calci di rigore.
Le due contendenti partono male e sbagliano entrambe il primo dei cinque tiri dal dischetto. Per uno strano scherzo del destino sono proprio Lombardi ed Abou, a segno pochi minuti prima, a fallire il penalty. Il giocatore pometino si fa ipnotizzare da Morgante, mentre la punta capitolina alza troppo la mira. Successivamente le due squadre si rivelano impeccabili sino al quinto e decisivo tiro. La Città di Pomezia sbaglia il rigore decisivo con Marchesano, mentre la Virtus Roma fa centro con Pomposelli. Il numero sei capitolino, di conseguenza, si toglie la soddisfazione personale di indossare le classiche vesti di match-winner, regala alla propria squadra il pass per il secondo turno di Coppa Italia di Promozione e, di riflesso, costringe i ragazzi guidati da Castelluccio ad uscire subito di scena dalla competizione tricolore.
Antonio Gravante
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