Rispetto alla sfida interna con l’Indomita Pomezia, le ultime fasi del match, questa volta, si rivelano fatali al Centro Sportivo Primavera. La formazione apriliana, pur disputando una prova collettiva più che positiva, si arrende in piena zona Cesarini alla Virtus Divino Amore (2-1), rimane relegata al penultimo posto in classifica e, nelle restanti nove giornate di campionato, sarà costretta a fare gli straordinari per staccare quantomeno il visto per i play-out. La squadra allenata da Luigi Lombardi ha un ottimo approccio alla gara, esercita un maggior possesso palla nei primi venti giri di lancette e crea più di un grattacapo alla retroguardia capitolina. Il maggior predominio territoriale dei pontini si materializza al minuto numero venticinque e porta la firma di Triola, il quale calcia di prima intenzione da posizione defilata e non lascia alcuna via di scampo all’incolpevole Cervellini. Costretta a inseguire il risultato, la compagine del Santuario prova a reagire nelle battute finali del primo tempo. Buona volontà, però, non fa rima con rimonta. La difesa apriliana fa buona guardia e consente a Silverio di essere chiamato in causa soltanto per interventi di ordinaria amministrazione. Dopo l’intervallo, la squadra allenata da Di Marco si spinge in avanti con maggiore regolarità e, intorno alla mezzora, pareggia i conti grazie a Procopio, il quale indovina l’incrocio dei pali dal limite dell’area al termine di una lineare azione corale. L’estremo difensore Silverio, esente da colpe nella circostanza, non può fare altro che raccogliere il pallone in fondo al proprio sacco. La gara si decide a quattro minuti dalla conclusione. La Virtus Divino Amore realizza la rete della vittoria con Rossi, il quale risolve un concitato batti e ribatti in piena area di rigore apriliana, consente alla sua squadra di allontanarsi dalla zona pericolosa della graduatoria e costringe il C.S. Primavera a mandare giù il calice amaro della sconfitta.
Antonio Gravante
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