
Il nuovo corso del Lavinio Campoverde inizia con un pareggio esterno di assoluto prestigio. La formazione allenata da Marco D’Ambra, subentrato alla guida del sodalizio del presidente Pasquino al posto del dimissionario Gianni Antonelli durante la sosta osservata per le festività natalizie, ottiene un punto di platino nella tana dell’ambizioso Sora (1-1) e comincia sotto i migliori auspici le fatiche di campionato del nuovo anno solare. I padroni di casa iniziano la gara con la massima carica agonistica e, dopo pochi minuti, sfiorano la marcatura con Mamadou, il cui colpo di testa viene respinto nei pressi della linea di porta da un difensore tirrenico. La squadra guidata da Tersigni legittima un maggior predominio territoriale, al minuto numero ventisei, su calcio di rigore, assegnato dall’arbitro per un contatto in area tra Ugolini e Di Stefano. Ad incaricarsi della trasformazione è l’ex Unipomezia Cicino, il quale trafigge inesorabilmente Scarsella e si toglie la soddisfazione di siglare la prima rete ufficiale con la casacca bianconera. Il Sora, nelle battute conclusive del primo tempo, va vicinissimo al raddoppio con Cirilli, il quale si esibisce in una splendida conclusione a giro, ma trova la traversa a negargli la gioia personale. Il Lavinio Campoverde, nella ripresa, si mostra più intraprendente e, a metà periodo, pareggia i conti con Giannone. L’ex centrocampista del Pomezia Calcio trasforma magistralmente una punizione dai venti metri, firma l’ottava rete personale in campionato e si conferma uno dei migliori tiratori scelti della categoria sui calci piazzati. La formazione ciociara, nei restanti minuti di gioco, si spinge a testa bassa in avanti nella speranza di spostare l’ago della bilancia dalla propria parte, ma il Lavinio Campoverde regge al meglio il confronto sino al triplice fischio. La squadra del presidente Pasquino, di conseguenza, comincia sotto i migliori auspici la gestione D’Ambra, allunga il passo nei confronti della Boreale, costretta a sua volta alla resa davanti ai propri tifosi dall’Audace, e guadagna una lunghezza di vantaggio dalla zona pericolosa della classifica.
Antonio Gravante
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