Coppa Italia amara per l’Eur Torrino. La squadra guidata da mister Ghergo stecca la sfida casalinga con il Grifone Roma VIII (0-2) e viene subito eliminata dalla competizione tricolore. I padroni di casa imbastiscono la prima azione importante della gara al quarto con Ciccalotti, il quale si presenta minaccioso in area, ma si fa ipnotizzare dall’attento Sorcini, bravo a sbrogliare una situazione piuttosto delicata. Poco più tardi è il turno della formazione di Zappavigna a sfiorare la marcatura: Mastrodonato costringe Cymerman a una provvidenziale deviazione in corner.
Le due squadre, nei minuti seguenti, continuano ad affrontarsi a viso aperto e si fanno apprezzare per alcune giocate lineari. Il match si sblocca tre giri di orologio prima dell’intervallo. Il Grifone Roma VIII spezza l’equilibrio con un’autentica prodezza balistica di Borgia, il quale lascia partire una staffilata di rara potenza e precisione, sugli sviluppi di un angolo battuto dall’esperto Tajarol, e incastra la sfera sotto l’incrocio dei pali. Galvanizzato nel morale, l’undici di Zappavigna prova a sfruttare il momento positivo e, prima del duplice fischio dell’arbitro, raddoppia per merito di Mancini, il quale trasforma con una freddezza glaciale un calcio di rigore e permette ai propri compagni di andare negli spogliatoi in una situazione di duplice vantaggio.
Sotto di due reti, l’Eur Torrino comincia la ripresa con la ferma intenzione di provare a rientrare in partita, avanza il baricentro e mette i brividi ai rivali di turno con capitan Ceniccola, il quale tenta la conclusione di testa, ma Sorcini anche in questo caso non si lascia sorprendere. Successivamente il match viene spesso e volentieri spezzettato dalle continue sostituzioni effettuate dai rispettivi tecnici. Il Grifone Roma VIII, preso per mano dagli elementi più rappresentativi, gestisce al meglio la situazione favorevole sino al termine del match e prosegue il cammino in Coppa Italia. L’Eur Torrino, invece, si trova costretto ad uscire di scena e non può fare altro che mordersi le mani per aver pagato a caro prezzo gli ultimi minuti del primo tempo.
Antonio Gravante
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