Gli episodi si rivelano fatali alla capolista Unipomezia Virtus 1938. Dopo aver totalizzato la bellezza di quarantuno punti nelle prime quindici giornate, a seguito di un ruolino di marcia di tredici vittorie e due pareggi, la formazione rossoblu scivola nel pantano di Aranova (2-1), incassa la prima sconfitta stagionale e, a seguito della vittoria della Nuova Florida sull’Indomita Pomezia, si vede ridurre soltanto a tre lunghezze il vantaggio dagli ardeatini. A pesare come un macigno ai fini del risultato finale, tutto sommato, svariate defezioni importanti tra le fila rossoblu e alcune decisioni dubbie del direttore di gara. L’Unipomezia Virtus 1938, tutto sommato, comincia la gara sulla falsariga di Santa Severa, si fa apprezzare per un lineare giro palla e, nonostante le pessime condizioni del campo, va più volte alla conclusione con Seferi e Bogdanov. La formazione del presidente Cerusico, a conferma di un maggior predominio territoriale, sfiora la marcatura a metà frazione. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo, il bomber Sabiu stacca in area più alto di tutti, indirizza di testa la sfera sotto l’incrocio dei pali, ma il numero uno fiumicinense, con un prodigioso intervento in tuffo, evita il peggio. L’Aranova, nei minuti seguenti, prova a rispondere ai pometini, ma sbaglia molti appoggi e, di conseguenza, non crea alcun pericolo al pacchetto arretrato rossoblu. Nella seconda metà del tempo, invece, i generosi Chianese e Giacoia si fanno valere con maggiore regolarità nella zona nevralgica, forniscono alcuni palloni importanti per i compagni del reparto avanzato, ma l’Unipomezia Virtus 1938 non riesce a pungere negli ultimi sedici metri. Poco dopo la mezzora, al contrario, l’Aranova ha una ghiotta opportunità per spezzare l’equilibrio in campo, ma Bernardini si conferma all’altezza della situazione e si oppone con mestiere all’insidiosa conclusione di De Luca. In chiusura di primo tempo, invece, i pometini passano a condurre. Il generoso Palumbo, dopo un perfetto uno-due con Chianese, entra in area, ma trova la deviazione di un difensore, abile a rifugiarsi provvidenzialmente in angolo. Dal susseguente tiro dalla bandierina, Cesaretti colpisce di testa, ma trova la prodigiosa respinta di Molon. Sulla ribattuta dell’ex portiere del Gia.Da. Maccarese, però, la sfera arriva dalle parti di Bogdanov, il quale non si lascia sfuggire l’occasione favorevole e, da pochi passi, porta in vantaggio la sua squadra. Anche la ripresa comincia nel segno dell’Unipomezia Virtus 1938, che gestisce con autorità la rete di vantaggio grazie a una solida compattezza tra i reparti. L’Aranova, infatti, riesce soltanto in poche occasioni a raggiungere la trequarti campo. Dopo cinque minuti dal rientro dagli spogliatoi, tutto sommato, si registra il primo episodio degno della moviola: Chianese, sugli sviluppi di un contropiede, lancia in porta Ricciardo, ma l’arbitro giudica il rientrante Bogdanov in posizione attiva e interrompe l’azione per un off-side inesistente. Qualche giro di lancette più tardi, invece, l’Aranova perviene al pareggio con De Luca, il quale fa centro da pochi passi, a seguito di un preciso cross dalla corsia destra. Tutti i componenti dell’Unipomezia Virtus 1938 contestano tale marcatura per la posizione irregolare dell’attaccante tirrenico, ma l’arbitro non è dello stesso avviso e fa riprendere il gioco dal centro del campo. La squadra rossoblu, a quel punto, accusa il colpo sotto il profilo emotivo, ma trova la forza per costruire un’altra occasione di rilievo con Palumbo, il quale calcia di potenza una punizione da venticinque metri, ma il portiere rivale, aiutato nella circostanza dalla traversa, riesce a sventare la minaccia. A trovare la via del gol, invece, è l’Aranova sempre per merito di De Luca, il quale firma la doppietta personale con una pregevole mezza rovesciata sugli sviluppi di un tiro dalla bandierina. Successivamente Seferi si fa prendere da un eccessivo nervosismo, rimedia due cartellini gialli nel giro di cinque minuti e, di conseguenza, costringe la sua squadra a giocare le restanti fasi del match con un uomo in meno. L’Unipomezia Virtus 1938, nonostante l’espulsione del suo elemento di maggiore qualità, si rimbocca le maniche nella speranza di salvare il salvabile. Mister Bussi, non avendo in pratica alternative, rileva Ricciardo e inserisce Festuccia in attacco per provare a scardinare con tre attaccanti prestanti fisicamente la difesa avversaria. Nonostante gli sforzi profusi, la formazione pometina non riesce a raddrizzare le sorti della gara, subisce la prima sconfitta in campionato e, per forza di cose, rimette in discussione un campionato dominato sotto ogni punto di vista nel girone di andata.