Seconda sconfitta stagionale al fotofinish per la matricola Racing Roma Club. Come nella trasferta di Viterbo, la squadra del presidente Antonio Pezone disputa una prova collettiva generosa, ma nell’ultimo giro di lancette si inchina a un cinico Como (2-1), prolunga la striscia esterna negativa e manda giù il calice amaro della quinta battuta d’arresto in campionato. De Sousa e compagni, a seguito di tale passaggio a vuoto, subiscono il sorpasso in classifica proprio dai lariani e scivolano al quartultimo posto, con sei punti all’attivo, a pari merito con il Pontedera e la Pro Piacenza. La gara comincia con un’azione degna di nota dei lombardi: Di Quinzio calcia in porta di prima intenzione dai venti metri, ma Savelloni risponde presente, alza la sfera sopra la trasversale e si rifugia in corner. Successivamente il Como esercita una lieve supremazia territoriale, ma i gialloverdi chiudono bene tutti gli spazi e non corrono particolari pericoli. La compagine di Gallo, non trovando sbocchi in avanti, si affida in prevalenza alle soluzioni dalla distanza. Il generoso Le Noci prova a spezzare l’equilibrio da fuori area, ma sbaglia a prendere la mira e fallisce il bersaglio grosso. Il Racing Roma Club, poco più tardi, replica agli avversari con il solito De Sousa, il quale non inquadra di testa lo spazio delimitato dai tre legni. Dopo l’intervallo, le due contendenti si affrontano in prevalenza nel cerchio del centrocampo. Il Como, al nono giro di lancette, prova a scardinare il bunker difensivo capitolino con Peverelli. Il centrocampista carica il destro da fuori area e costringe Savelloni e una provvidenziale respinta con i piedi. Successivamente il Racing Roma Club continua a seguire alla lettera le direttive dalla panchina e, nella fase centrale del tempo, spezza l’equilibrio al termine di una bella giocata per vie verticali grazie al solito De Sousa, il quale sfrutta al meglio un passaggio in profondità di Ricciardi, entra in area e trafigge Zanotti proteso in uscita con un millimetrico diagonale. La gioia dei gialloverdi, però, dura soltanto quattro minuti. Pungolato nell’orgoglio, il Como ha una rabbiosa reazione e perviene al pareggio su calcio di rigore, assegnato dal fischietto di Bari per un fallo commesso da Macellari ai danni di Bertani. Sul dischetto si presenta lo specialista Chinellato, il quale spiazza agevolmente Savelloni e riporta la contesa sui binari di perfetto equilibrio. Le due squadre, nei minuti successivi, si affrontano a viso aperto, ma non si registrano azioni degne di nota. La formazione capitolina, alla mezzora esatta, mette i brividi ai lariani con il solito De Sousa, il quale indirizza la sfera a fil di palo, ma Zanotti non si lascia sorprendere, si distende in tuffo ed evita il peggio. Quando ormai il pareggio sembrava il risultato più scontato, il Como capovolge del tutto l’ago della bilancia dalla sua parte proprio allo scadere con Antezza, subentrato poco prima al posto di Pessina, il quale capitalizza al massimo una corta respinta della difesa capitolina, sugli sviluppi di una punizione calciata da Di Quinzio, trafigge Savelloni con una splendida conclusione di collo pieno e, pur partendo dalla panchina, si toglie la soddisfazione di realizzare una rete dal peso specifico rilevante. Il Racing Roma Club, nei sei minuti di recupero accordati dall’arbitro, si spinge a testa bassa in avanti, ma non riesce a trovare la via del gol e, tra mille recriminazioni, si trova costretta a incassare un’altra sconfitta che ha il classico sapore della beffa.
Antonio Gravante
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