La quarta edizione del RiTorneo Matusa va in archivio sotto il segno della Spagna. La squadra allenata dall’esperto Nello Patrizi si aggiudica, dopo la disputa dei calci di rigore, la finalissima con la generosa Irlanda (5-3), bissa la vittoria conseguita lo scorso anno e, nel massimo rispetto dei pronostici della vigilia, prosegue la striscia vincente nella prestigiosa kermesse di Calcio a 8 pometina organizzata minuziosamente dal quartetto composto da Forlani, Pozzi, Conficoni e Monti.
Le Furie Rosse, nel corso della prima frazione, esercitano un maggior predominio territoriale e, al minuto numero dodici, sfiorano la marcatura sugli sviluppi di un calcio piazzato. Lo specialista Foco impegna severamente Marcelletti. Sulla susseguente ribattuta del numero uno irlandese, la sfera arriva dalle parti del bomber Iadecola, il quale prova a rimpinguare il bottino di gol personale, ma Marcelletti si oppone con il corpo e lascia il punteggio in perfetto equilibrio. La Spagna, in chiusura di tempo, colleziona altre due occasioni nitide da gol con Iacuitto. Il metronomo del centrocampo iberico prima fallisce da distanza ravvicinata lo specchio della porta, poi tenta la conclusione da limite, ma esalta le doti di Marcelletti, bravo a distendersi in tuffo sulla sua destra a e rifugiarsi in corner.
La squadra del nord Europa, poco prima dell’intervallo, ha una buona chance con De Vito, il quale calcia dall’interno dell’area, ma Spina risponde presente e manda le due compagini negli spogliatoi sul punteggio di partenza. La gara si sblocca in apertura di ripresa. L’Irlanda passa in vantaggio su calcio di rigore, decretato dall’arbitro per un vistoso fallo di mano commesso da De Angelis. Ad incaricarsi della trasformazione è l’ex calciatore professionista Lombardi, il quale infila Spina con una violenta conclusione a incrociare. Galvanizzata nel morale, la compagine allenata da Angelo Monti ha una ghiotta chance per raddoppiare con Lombardo, il quale lascia abilmente sul posto un avversario, entra minaccioso in area, ma trova la provvidenziale risposta di Spina, il quale si conferma all’altezza della situazione, sventa la minaccia e tiene in partita la sua squadra.
Costretta a inseguire il risultato, la Spagna si spinge a testa bassa in avanti e, a sette minuti dalla conclusione, trova la giocata giusta per rimettere le cose a posto con Dezi, bravo a girare di testa in fondo al sacco un preciso cross dalla sinistra di Foco. L’ultima emozione di registra allo scadere. Le Furie Rossi sfiorano il raddoppio con Castellucci, il quale calcia di prima intenzione dai venti metri, sugli sviluppi di una respinta della difesa irlandese, ma si vede negare la gioia del gol dalla base del palo alla sinistra di Marcelletti. La finalissima, di conseguenza, si decide ai calci di rigore. La Spagna riesce a fare la differenza nel quinto e ultimo penalty per merito di Iadecola, il quale incastra la sfera nell’angolino basso alla sinistra di Marcelletti, indossa le vesti di match-winner e consente alla Spagna di iscrivere per la seconda volta consecutiva il proprio nome nell’Albo d’Oro della manifestazione sportiva pometina.
Gli organizzatori hanno previsto svariati riconoscimenti individuali. Come miglior giocatore è stato premiato Filippo Iacuitto (Spagna), il quale si è rivelato un prezioso punto di riferimento per i propri compagni per l’intero arco del Torneo, mentre il titolo di capocannoniere è stato vinto da Bruno Iadecola (Spagna), il quale ha trascinato a suon di gol (otto n.d.d.) la propria squadra verso la storica doppietta. La palma di miglior portiere, invece, è stata appannaggio di Lorenzo Brugioni, il quale ha difeso al meglio i pali della Russia. I promoter, inoltre, hanno premiato Massimo Petriciani (Polonia) come miglior giocatore Over 60 e Piero Converso (Svezia) come migliore allenatore. Da segnalare, infine, che al terzo posto si sono classificate ad ex-aequo la Polonia e la Germania, le quali hanno ricoperto un ruolo da assolute protagoniste per l’intero mese di gare e si sono piazzate con pieno merito sul gradino medio di un ipotetico podio.
Antonio Gravante
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