Una sconfitta che brucia soprattutto per come è maturata. La Todis Lido di Ostia si inchina a cinquantadue secondi dal definitivo suono della sirena a una cinica Active Network in gara-2 della semifinale play-off (0-1) e, a seguito del pareggio conseguito nella sfida di andata (1-1), si trova costretta a lasciare via libera ai viterbesi e a riporre mestamente nel cassetto i sogni promozione. Sono due le novità rispetto al match del Pala Cus. La compagine lidense si trova costretta a rinunciare al prezioso apporto di Jefferson, appiedato dal Giudice Sportivo, mentre tra le fila viterbesi c’è Poletto, che torna a disposizione dopo il turno di stop osservato per squalifica. L’importanza della posta in palio si fa sentire soprattutto nel primo tempo: le due contendenti non riescono a pungere in fase offensiva. Le migliori occasioni sono di marca viterbese: prima Lepadatu costringe alla deviazione in corner Di Ponto, poi Ganzetti non inquadra di poco il bersaglio grosso dal limite dell’area. Anche la ripresa comincia sotto il segno dell’Active Netwok: Poletto calcia di sinistro da posizione defilata, ma Di Ponto risponde presente e si oppone con grande mestiere. La Todis Lido di Ostia cresce con il passare dei minuti e sfiora la marcatura al termine di un rapido capovolgimento di fronte: Barra crossa teso in area, Romano sventa la minaccia un metro più avanti dalla linea di porta, ma per sua fortuna la sfera carambola su Dallago e termina sul palo. Successivamente ci prova Barra a spezzare l’equilibrio. Il numero ventuno, da pochi passi, esalta due volte i riflessi di Perez, bravo ad evitare il peggio con degli interventi dall’elevato coefficiente di difficoltà. A due minuti dalla fine del match si registra l’episodio decisivo. Gedson e Pelezinho vengono a contatto in area. L’arbitro, tra le vibranti proteste dei lidensi, estrae per simulazione il secondo cartellino giallo nei confronti dell’universale capitolino. Agevolata nel proprio compito dalla superiorità numerica, l’Active Network prende in mano le redini della gara e, dopo un prolungato giro palla, riesce a scardinare il bunker difensivo lidense a cinquantadue secondi dalla conclusione. Il solito Lapadatu calcia dal limite dell’area e impegna severamente Di Ponto. Sulla ribattuta del portiere capitolino arriva per primo sul pallone Poletto, il quale fa centro con un preciso colpo di testa, firma il classico gol dell’ex e sposta l’inerzia del match dalla parte della sua squadra. Mister Grassi, non avendo in pratica alternative, impiega Barra come power-play nella speranza di rientrare in extremis in partita. La Todis Lido di Ostia trova anche il varco per andare alla conclusione con Chimanguinho, ma Perez si conferma all’altezza della situazione. La squadra di Grassi, di conseguenza, si inchina di fronte all’Active Network, ma esce dal campo piuttosto contrariata per aver gettato alle ortiche un’intera stagione a causa di un episodio piuttosto discutibile. Da segnalare, per dovere di cronaca, alcuni minuti di tensione subito dopo il definitivo suono della sirena.
Antonio Gravante
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