La Virtus Nettuno si salva per il classico rotto della cuffia nella tana del Morolo. La squadra allenata da Panicci acciuffa il pareggio in pieno extra-time (1-1), torna a muovere la classifica dopo le due sconfitte incassate in rapida successione con la Nuova Itri e l’Arce, totalizza l’undicesimo punto in campionato e lascia in perfetta solitudine all’ultimo posto il Colleferro. L’asso nella manica dei biancoblu si è rivelato il portiere Giuseppe Caruso, il quale ha emulato le gesta dei più famosi Taibi (Reggina) e Brignola (Benevento), tanto per fare qualche nome, ha iscritto il proprio nome a referto poco prima del triplice fischio e ha consentito alla sua squadra di raddrizzare una situazione che ai più appariva seriamente compromessa. Ma andiamo con ordine. La gara si sblocca al minuto numero diciotto. La compagine allenata da Granieri passa a condurre con Gomez, il quale trasforma, con un’esecuzione perfetta, un calcio di rigore. La gioia dei ciociari dura soltanto sei giri di lancette. La Virtus Nettuno rimette le cose a posto con Loria, bravo a girare di testa in fondo al sacco un preciso cross dalla destra di Mortaroli. I tirrenici chiudono la prima fazione in avanti, ma non riescono a trovare per la seconda volta la via del gol. I generosi Vantaggiato e Loria non riescono a sfruttare al meglio le occasioni propizie. Il primo tempo, di conseguenza, va in archivio sul punteggio in perfetta parità. Il Morolo, alla mezzora esatta della ripresa, passa di nuovo a condurre a seguito del secondo calcio di rigore accordato dal fischietto di Ciampino. Sul dischetto, come nel primo caso, si presenta Gomez, il quale non lascia alcuna via di scampo a Caruso e si conferma un cecchino infallibile dagli undici metri. La squadra di Panicci, non avendo in pratica alternative, si spinge a testa bassa in avanti e, nel terzo minuto di recupero, trova la forza per pareggiare i conti grazie alla marcatura dell’estremo difensore Caruso, il quale si presenta nell’area di rigore ciociara sugli sviluppi di un tiro dalla bandierina, trafigge con un preciso colpo di testa il collega Palombo, si toglie la soddisfazione personale di entrare nel ristretto numero di portieri-goleador e regala alla sua squadra un punto di platino che fa morale e classifica.
Antonio Gravante
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