Di bene in meglio. Il Brasile piega di misura la resistenza della capolista Scozia (2-1), nella seconda giornata del RiTorneo Matusa, dà un seguito sotto il profilo dei risultati al pareggio ad occhiali conseguito all’esordio con il Portogallo, opera il sorpasso ai danni dei ragazzi allenati da Gabriele Rendina e balza in vetta alla classifica con quattro punti all’attivo. La compagine verdeoro mette una seria ipoteca sulla conquista del massimo della posta in palio nel corso del primo tempo. Il settebello di Bertazzoni apre le danze con Iadecola, abile a trovare il pertugio giusto con una violenta conclusione nei pressi del limite dell’area. Il Brasile, sulle ali dell’entusiasmo, consolida il vantaggio con Schiaretta, il quale controlla nel migliore dei modi un lancio dalla trequarti campo, prende la mira, trafigge D’Orazio e consente alla sua squadra di andare al riposo con la giusta carica emotiva. Animata da una grande voglia di rivalsa, la Scozia inizia la ripresa con il chiaro intento di provare a raddrizzare la situazione sfavorevole, si spinge a pieno organico in avanti e dimezza le distanze con il solito Albarelli, il quale si toglie la soddisfazione personale di andare a segno per la seconda giornata consecutiva dopo la rete da tre punti siglata al debutto con l’Irlanda. La compagine allenata da Rendina, ritrovata una maggiore fiducia nei propri mezzi, si riversa con regolarità nella metà campo avversaria, prova a completare la rimonta, ma non riesce a trovare la via del gol per la bravura di Mario Marcelletti, il quale abbassa sistematicamente la serranda della propria porta agli attaccanti rivali. Il Brasile, di conseguenza, fa una vittima illustre, mette in carniere altri tre punti preziosi e si conferma una delle compagini più organizzate sul piano tattico della manifestazione sportiva in corso di svolgimento sul manto sintetico del Campetto dei Preti. La Scozia, invece, manda giù il calice amaro della sconfitta, ma non può fare altro che recitare il “mea culpa” per aver regalato un tempo agli avversari di turno.
Antonio Gravante
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