Un punto in extremis tanto per cominciare. L’Atletico Anziolavinio pareggia sul classico filo di lana la sfida interna con la matricola Virtus Ostia (3-3), centra l’obiettivo minimo e, come da pronostico, comincia con un risultato positivo l’ennesima avventura della sua storia nella massima serie calcettistica regionale. La prima frazione risulta sostanzialmente equilibrata. Portodanzesi e lidensi sciorinano una manovra corale lineare, ma peccano di cinismo in fase di ultimo passaggio e gettano alle ortiche delle situazioni piuttosto favorevoli per spezzare l’equilibrio. La squadra capitolina, tutto sommato, si vede negare le spalle dalla dea bendata nella fase centrale del tempo: Legnante, da posizione piuttosto defilata, colpisce in pieno la traversa. Il quintetto di De Angelis, scampato il pericolo, passa a condurre per merito di De Carolis, il quale finalizza da pochi passi una perentoria azione personale sulla sinistra di De Franceschi. La ripresa, invece, si apre nel segno dei lidensi, i quali pervengono al pareggio con Fiorito, bravo a rimettere le cose a posto con un perfetto diagonale. L’Atletico Anziolavinio non ci sta, riprende in mano il pallino del gioco e mette in un paio di circostanze in apprensione la retroguardia rivale. L’occasione più ghiotta capita a Musilli, il quale cincischia con la sfera tra i piedi da distanza ravvicinata e lascia il punteggio in perfetto equilibrio. La Virtus Ostia, nella fase centrale del tempo, applica alla lettera la famosa legge non scritta “gol mangiato, gol subito” e capovolge del tutto la situazione a suo favore con Mazzotti, il quale finalizza da pochi passi una bella combinazione imbastita sull’asse Legnante-Lombardo. La gioia dei capitolini, però, dura pochi secondi. La squadra del presidente Anastasi rimette subito dopo le cose a posto con Musilli, il quale firma la rete del pareggio con una chirurgica conclusione dal limite dell’area e si fa perdonare del clamoroso errore commesso in precedenza. L’Atletico Anziolavinio, in chiusura di match, prova a giocarsi al meglio le proprie chance di vittoria e adotta la tattica del portiere di movimento. La Virtus Ostia, dal canto suo, è bravissima a fare densità dietro la linea della palla e passa di nuovo a condurre, tre minuti prima del triplice fischio, per merito di Fiorito, il quale interrompe un’azione dei padroni di casa nella zona nevralgica del campo, prende la mira e, con un perfetto pallonetto, deposita la sfera in fondo al sacco. L’Atletico Anziolavinio, non avendo in pratica alternative, schiera tra i pali Musilli per avere un giocatore in più di movimento in fase offensiva. Tale tattica questa volta dà i frutti sperati. L’Atletico Anziolavinio pareggia in extremis con De Marco, il quale ricopre al meglio il ruolo di terminale offensivo di una prolungata azione corale e permette alla propria squadra di conquistare per il classico rotto della cuffia il primo punto in campionato.
Antonio Gravante
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