La Mirafin si inchina di fronte alla Cioli Ariccia Valmontone nella finalissima dei play-off di Serie B. Dopo aver pareggiato la gara di andata davanti ai propri sostenitori, il quintetto allenato da Salustri si arrende ai castellani nel ruturn-match del Palakilgour (4-2) e, usando un termine tennistico, fallisce il primo match-point stagionale. Nulla, però, è compromesso. La squadra del presidente Raffaele Mirra rimane ancora in corsa per il salto di categoria e, come da regolamento, parteciperà alla fase riservata alle perdenti del secondo turno della poule promozione di Serie B. La gara di apre con un episodio degno della VAR. Il quintetto pometino riesce a trovare la via del gol sugli sviluppi di un rinvio con le mani di Mazzuca. Moreira e soci, certi di un leggero tocco di Vailati, chiedono la convalida della marcatura, ma la coppia arbitrale, tra le vibranti proteste dei rossoblu, ritiene che non ci sia stata alcuna deviazione e fa riprendere il gioco con una rimessa dal fondo per i castellani. Scampato il pericolo, la Cioli Ariccia Valmontone, poco più tardi, spezza l’equilibrio con l’ex Bacaro, il quale sfrutta al meglio una disattenzione difensiva dei pometini e trafigge Mazzuca proteso in uscita. La Mirafin, nei minuti a cavallo dell’intervallo, prova generosamente a ristabilire l’equilibrio per prolungare la gara ai tempi supplementari, ma si complica i propri piani di rimonta a seguito del cartellino rosso di Emer. La squadra di Rosinha, con grande cinismo, prima raddoppia in superiorità numerica con Bertolini e, poi, consolida il vantaggio con Osni Garcia. Il quintetto di Salustri, non avendo in pratica alternative, si spinge a testa bassa in avanti e accorcia le distanze con Moreira, cinico a risolvere un concitato batti e ribatti nell’area di rigore castellana. I pometini, a quel punto, gettano il cuore oltre l’ostacolo e, a trenta secondi dalla fine, raddoppiano con Duarte, il quale deposita la sfera in fondo al sacco da distanza ravvicinata. La Cioli Ariccia Valmontone, però, dimostra di avere una grande saldezza di nervi, chiude i conti con un tiro libero trasformato da Bacaro e, al triplice fischio, festeggia con i propri sostenitori l’agognata promozione in Serie A2. La Mirafin, invece, lascia il campo con il morale sotto i tacchi per aver gettato alle ortiche la prima possibilità di salire di categoria. I ragazzi di Salustri adesso dovranno rimboccarsi le maniche, fare quadrato e trovare le giuste motivazioni per sfruttare al meglio il fattore campo con gli abruzzesi del Sagittario Pratola e conquistare il lasciapassare per la finalissima della fase riservata alle perdenti del secondo turno dei play-off.
Antonio Gravante
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