La Todis Lido di Ostia resta ancora ferma al palo. Il quintetto capitolino si arrende in casa all’ambizioso Sandro Abate (1-4), guidato dall’ex Gianfranco Angelini, incassa la seconda sconfitta e, di conseguenza, comincia in salita la terza stagione consecutiva nella massima serie calcettistica.
I romani partono bene e sfiorano la marcatura su palla inattiva: Poletto, a seguito di un assist di Esposito, si vede negare la gioia del gol da Bizjak, bravo a sventare la minaccia nei pressi della linea di porta. Scampato il pericolo, gli irpini trovano la via del gol per merito di Ramon, il quale fa in pratica tutto da solo, salta un paio di avversari e deposita la sfera in fondo al sacco.
La squadra capitolina, in chiusura di tempo, esaurisce il bonus di falli e concede ai rivali di turno un tiro libero. Mister Grassi decide per una soluzione a sorpresa: dentro il baby Alessio Gattarelli (classe 2004), fuori Di Ponto. Tale mossa di rivela azzeccata. L’ex Lazio si esalta tra i pali, respinge la conclusione di uno specialista come Lolo Suazo e si guadagna gli applausi sia dei propri compagni che degli sportivi presenti in tribuna al Pala Torrino. Sul susseguente ribaltamento di fronte, invece, la Todis Lido di Ostia ha la possibilità di pareggiare. La coppia arbitrale assegna ai romani un calcio di rigore per un fallo commesso da Thiago Perez. Sul dischetto si presenta Poletto, il quale colpisce in pieno il palo e manda la sua squadra al riposo in svantaggio di una rete.
Il quintetto lidense parte con il piede pigiato sull’acceleratore nel corso della ripresa e, dopo due soli minuti, sfiora l’aggancio con Cutrupi, il quale trova la traversa a negargli la marcatura. Il Sandro Abate, al contrario, va a segno due volte in rapida successione e piazza il break decisivo. A firmare il raddoppio irpino è Ungherani, cinico ad appoggiare la sfera alle spalle di Di Ponto con un comodo tap-in da distanza ravvicinata, mentre Lolo Suazo iscrive anche il proprio nome a referto con un preciso sinistro.
La Todis Lido di Ostia prova a reagire, si affida alla tattica del portiere di movimento e riesce a scardinare il bunker difensivo rivale con il solito Cutrupi. Ma i minuti da giocare sono pochissimi. La formazione di Angelini, forte del duplice vantaggio, tiene bene il campo sino alla fine e, a un secondo dal definitivo suono della sirena, cala il poker con Bizjak, il quale fa centro da pochi passi e rende ancora più rotonda la prima vittoria esterna della sua squadra lontano dai confini regionali.
Antonio Gravante
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