Una rosa ridotta ai minimi termini da defezioni di vario genere si rivela fatale all’Ardea nel big-match della settima giornata con la l’incontrastata capolista Academy SM Ferentino. La squadra del presidente Fofi issa bandiera bianca di fronte alla corazzata ciociara (4-1), si allontana a nove lunghezze dalla vetta della classifica e viene raggiunta al quarto posto dall’Unipomezia, che a sua volta ha avuto ragione, in questo turno, con un punteggio tennistico dell’Atletico Gavignano.
Il primo tempo termina in perfetta parità. I padroni di casa prendono subito in mano le redini della gara e, dopo cinque minuti, sbloccano il punteggio con Campoli, bravo a finalizzare, nei pressi del secondo palo, un’azione manovrata. Il quintetto allenato da Gobbi, nelle battute finali del primo tempo, ristabilisce la parità con Bernardini, il quale trasforma con un’esecuzione perfetta un tiro libero. Gli ardeatini, prima dell’intervallo, beneficiano di un altro tiro dai dieci metri. Lo specialista Bernardini, a dispetto delle sue comprovate qualità di tiratore scelto, alza leggermente la mira e spedisce la sfera sopra la traversa.
L’Academy SM Ferentino, nelle prima parte della ripresa, forza ulteriormente il ritmo e passa di nuovo in vantaggio su calcio di rigore, decretato dall’arbitro per un fallo di mano commesso in piena area da Zanobi. Ad incaricarsi della trasformazione è Campoli, il quale deposita la sfera in fondo al sacco e indirizza il match in discesa. L’Ardea, in ogni modo, riparte di slancio e reclama un penalty per un fallo commesso ai danni di Zanobi. Il direttore di gara, però, non denota gli estremi per l’assegnazione della massima punizione.
La formazione di Gobbi, poco più tardi, si complica i propri piani di rimonta a causa dell’espulsione di Bernardini, il quale interrompe con le brutte maniere un rapido capovolgimento di fronte dei ciociari, si vede sventagliare in faccia il secondo cartellino giallo dall’arbitro e finisce anzitempo sotto la doccia. La capolista, con grande cinismo, sfrutta al meglio la situazione di superiorità numerica a cala il tris con Pro. L’Ardea, a quel punto, adotta la tattica del portiere di movimento nella speranza di salvare il salvabile, ma a trovare per la quarta la via del gol sono i padroni di casa con Pro, il quale fa centro nella porta sguarnita dalla zona mediana del campo, rende più rotonda la settima vittoria consecutiva in campionato per la sua squadra e, di riflesso, costringe Zanobi e compagni a subire una sconfitta severa nelle proporzioni per la mole di gioco prodotta nell’arco dei sessanta minuti.
Antonio Gravante
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