Il solito copione. L’Anzio Calcio disputa una prova collettiva generosa, ma anche in questo caso si trova costretto a issare bandiera bianca di fronte all’avversaria di turno. La formazione allenata da Greco, nonostante gli sforzi profusi, si arrende in casa a un cinico Budoni (0-1) e si appresta a salutare mestamente il massimo palcoscenico dilettantistico nazionale. Soltanto la matematica, tutto sommato, non condanna ancora Sterpone e soci al declassamento nel Campionato di Eccellenza. I portodanzesi, a cinque giornate dalla conclusione della stagione regolare, accusano un ritardo di quindici punti nei confronti del Castiadas e, considerato che sono in perfetta parità con gli isolani negli scontri diretti, non sono matematicamente retrocessi nella serie inferiore.
Dopo una prima fase di studio, i laziali hanno una buona chance per spezzare l’equilibrio con capitan Valerio Giordani, il quale tenta la conclusione a incrociare, a seguito di un cross di Palma, e costringe Donini a una parata in due tempi. Il Budoni, a metà periodo, replica ai portodanzesi con Varela, il quale gira di testa un traversone di Raimo, ma Trombetta fa buona guardia e conserva inviolata la propria porta. La gara si sblocca in chiusura di tempo. La compagine gallurese passa in vantaggio con Sariang, il quale sfrutta al meglio una sponda di Pantano, a seguito di una punizione di Murgia, fa centro da pochi passi e consente ai suoi compagni di andare negli spogliatoi con il morale alto.
Il Budoni, nelle battute iniziali della ripresa, ha una ghiotta chance per raddoppiare con lo stesso Sariang, il quale prova a capitalizzare al massimo un cross dalla destra di Santoro, ma Trombetta si esalta nella circostanza ed evita il peggio con l’aiuto della traversa. L’Anzio Calcio, scampato il pericolo, cambia prepotentemente marcia e sfiora due volte la parità con Sterpone e Bolo, i quali non inquadrano per una questione di centimetri il bersaglio grosso dal limite dell’area. La formazione di Greco chiude generosamente la gara in avanti, ma non riesce a scardinare l’attenta retroguardia gallurese, brava a sua volta a chiudere tutti i varchi a Prandelli e soci, esce dal campo a mani vuote e si vede ormai spalancare le porte del Campionato di Eccellenza.
Antonio Gravante
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