Una sconfitta che ha il classico sapore della beffa. L’Aprilia Racing Club si inchina, nel quarto e ultimo minuto di recupero, al Portici (2-1), incassa tra mille rammarichi la quarta battuta d’arresto in campionato, subisce il sorpasso in classifica dalla Torres, vittoriosa a sua volta di misura sul Trastevere, e scivola al sesto posto a pari merito con il Cassino.
Le rondinelle scendono in campo con la massima concentrazione e, nella prima parte della gara, provano a scardinare senza fortuna il bunker difensivo rivale con conclusioni dalla distanza. La compagine partenopea, invece, fa del cinismo la sua qualità migliore e, poco prima della mezzora, passa in vantaggio sugli sviluppi di una rapida ripartenza con Guarracino, il quale sfrutta al meglio un passaggio per vie verticali di Improta, infila Manasse proteso in uscita e carica sotto il profilo emotivo i propri compagni.
L’Aprilia Racing ha una generosa reazione e, due minuti più tardi, sfiora la marcatura con capitan Olivera, il quale si vede negare la gioia del gol da un prodigioso intervento di Torino. Il primo tempo non riserva ulteriori emozioni. Il Portici, di conseguenza, va negli spogliatoi con una dote di una rete di vantaggio. La formazione allenata va Greco, alla ripresa delle ostilità, si riversa con regolarità nella metà campo avversaria e, al quarto d’ora, perviene al pareggio con Crescenzo, il quale riesce a piazzare la stoccata vincente sugli sviluppi di un tiro dalla bandierina.
Le rondinelle non mollano la presa e mettono i brividi ai padroni di casa con Spano e Pezone. I pontini, al minuto numero trentacinque, reclamano un penalty per un vistoso fallo commesso in piena area ai danni del bomber Corvia. Il direttore di gara, tra le vibranti proteste degli apriliani, non ravvisa gli estremi per l’assegnazione della massima punizione.
Quando ormai il pareggio sembrava il risultato più scontato, la squadra di Greco subisce, nel quarto e ultimo minuto di recupero, la seconda rete del Portici firmata da Arpino, il quale infila di testa Manasse sugli sviluppi di un calcio di punizione. Le rondinelle contestano tale marcatura per fuorigioco dello stesso marcatore campano. L’arbitro, però, non è dello stesso avviso, convalida tale marcatura e, per forza di cose, costringe Olivera e compagni a tornare a casa a mani vuote.
Antonio Gravante
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