Una vittoria che non fa proprio una grinza. Il Palocco rifila un poker di reti al Rodolfo Morandi (0-4), si aggiudica uno dei derby per tradizione più attesi del X Municipio e sale al quarto posto in classifica a pari merito con il Nettuno. I ragazzi di Santoprete, sin dalle battute iniziali, esercitano un maggior predominio territoriale e sfiorano la marcatura soprattutto con Pisilli e Cesaro, i quali costringono Di Loreti e due interventi dal medio coefficiente di difficoltà.
Gli arancioblu non mollano la presa e, a metà periodo, passano con pieno merito a condurre grazie a una bella giocata personale di Cesaro, il quale si accentra dalla sinistra e, appena arrivato in zona di tiro, lascia partire una conclusione dalla precisione chirurgica che si insacca imparabilmente sotto la traversa. Il Palocco, alla mezz’ora esatta, concede il bis. A timbrare il cartellino questa volta è Scalfaro, il quale si esibisce in un perentorio affondo personale e sorprende Di Loreti grazie a una deviazione di Francavillese.
Il Rodolfo Morandi accusa il colpo e, poco più tardi, incassa anche la terza rete: Pisilli fa centro dall’interno dell’area. La formazione del presidente Cannone, a quel punto, si rimbocca le maniche e, in chiusura di tempo, ha una ghiotta opportunità per accorciare le distanze: Colaiacomo calcia il classico rigore in movimento, ma si vede chiudere lo specchio della porta dall’attento Perazzolo.
I ragazzi allenati da Cuomo iniziano la ripresa con la giusta determinazione, ma si vedono voltare le spalle dalla dea bendata: Colaiacomo, al termine di un pregevole spunto individuale, colpisce in pieno il palo. A trovare ancora la via del gol, invece, è ancora il Palocco con Pisilli, il quale capitalizza al massimo una bella giocata per vie verticali di Pensabene, non lascia alcuna via di scampo a Di Loreti, si toglie la soddisfazione personale di iscrivere per la seconda volta il proprio nome nel registro dei marcatori e mette in cassaforte con largo anticipo l’intero bottino.
L’ultimo terzo di gara, tutto sommato, non ha più storia. I ragazzi di Santoprete gestiscono il risultato con piglio autoritario sino al triplice fischio dell’arbitro.
Antonio Gravante
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