Presa letteralmente per mano dalla premiata ditta Seferi-Italiano, l’Indomita Pomezia sbriga con il classico punteggio all’inglese la pratica Riano Calcio (2-0), inanella il sesto risultato utile consecutivo (quattro vittorie e due pareggi) e balza al quarto posto in classifica a pari merito con la Vigor Perconti e la Luiss.
I gialloneri trovano immediatamente il giusto equilibrio tra i reparti e provano a far valere la maggiore caratura tecnica, ma il team guidato da Forte, nei primi venti minuti, riesce a chiudere al meglio tutti i varchi a Italiano e soci. La formazione allenata da Aiello, a riprova di un marcato predominio territoriale, sblocca il punteggio, a metà periodo, con il solito Seferi. Il talentuoso numero sette entra in area dalla corsia destra, prende la mira e, con un chirurgico tiro a incrociare, non lascia alcuna via di scampo a Federici.
I pometini, intorno alla mezzora, vanno vicinissimi al raddoppio su calcio di punizione dal limite dell’area: lo specialista Battaglia si vede negare la gioia del gol dal palo. L’Indomita Pomezia, onde evitare spiacevoli sorprese, continua a fare la partita anche nella ripresa e mette una seria ipoteca sulla conquista dei tre punti in palio grazie a una splendida rete di Italiano. L’attaccante anche in questo caso dà un saggio delle proprie doti realizzative, riceve palla sulla trequarti campo e, appena arrivato in zona di tiro, lascia partire un destro di rara potenza e precisione che si insacca imparabilmente sotto l’incrocio dei pali.
Lo stesso Italiano, poco più tardi, ha una ghiotta chance per incrementare il bottino personale di gol, salta in velocità anche Federici proteso in uscita, ma poi, a causa di un equilibrio piuttosto precario, fallisce clamorosamente il bersaglio grosso. L’Indomita Pomezia, sulle ali dell’entusiasmo, tiene bene il campo sino al triplice fischio, costringe il fanalino di coda del girone a incassare la sesta sconfitta in campionato e, per la gioia dei propri sostenitori, prosegue con piglio autoritario l’ascesa verso i piani alti della graduatoria.
Antonio Gravante
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