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La Città di Pomezia cade di nuovo fuori casa

CITTA' DI POMEZIA Prima Categoria SQUADRA 2013-14

Ancora una sconfitta lontano dalla mura amiche per la Città di Pomezia. Nonostante una più che onorevole prestazione collettiva, la squadra pometina si arrende di stretta misura alla vicecapolista Fortitudo Roma (1-0), al termine di novanta minuti caratterizzati da una lontana parvenza del gioco del calcio. Su di un terreno inappropriato per impostare azioni di qualità, caratteristica primaria della squadra allenata da Sebastiani, la compagine capitolina imposta la sua manovra offensiva unicamente su palle lunghe con l’intento di far breccia nella difesa rossoblu grazie alla velocità delle punte Scarpa e Litrenta. Bellisai e soci, di contro, provano generosamente a sviluppare le consuete azioni corali, ma non riescono a pungere negli ultimi sedici metri, a dispetto di altre circostanze, sia per la solidità difensiva degli avversari che per un rettangolo di gioco inadeguato per una squadra blasonata come la Fortitudo Roma. Nei primi venti minuti, taccuino alla mano, non accade nulla di eclatante. Le due formazioni si affrontano senza esasperati tatticismi, ma non centrano mai lo specchio della porta. Soltanto al ventiquattresimo giro di orologio, la Città di Pomezia imbastisce un contropiede lineare che consente a Lemmo di servire nel cuore dell’area avversaria un invitante pallone per Alessandro Caprioli. Tra il giocatore pometino e la porta, però, si contrappone un difensore, che disinnesca il tiro e si rifugia in angolo. La partita a questo punto sale di intensità e la Fortitudo Roma va vicina al gol con Sardo, che di testa lambisce la traversa. Successivamente sale in cattedra Crisafulli. L’esperto numero uno, al minuto trentotto, interviene a mano aperta su una punizione calciata dallo specialista Mellaro. La sfera si impenna e consente a Lanti di crossare. Ancora una volta, l’estremo difensore pometino, con un provvidenziale intervento di pugno, anticipa Litrenta e sventa la minaccia. L’azione dei capitolini, però, non si esaurisce e prosegue con un ennesimo cross al centro dell’area. L’attento Crisafulli, anche in questo caso, si conferma all’altezza della situazione, blocca la sfera a terra e infonde una maggiore carica agonistica ai propri compagni. Sulla ripartenza, invece, è ancora Alessandro Caprioli a portare scompiglio nella difesa romana. L’esterno rossoblu, però, arriva un attimo in ritardo per capitalizzare al massimo un passaggio di Gianfrancesco. Le ultime fasi della frazione d’apertura, tutto sommato, non registrano particolari episodi degni di nota: capitolini e pometini, di conseguenza, guadagnano la via degli spogliatoi sul punteggio di partenza. Al rientro in campo, la Fortitudo Roma dimostra da subito tutta la sua voglia di spostare l’ago della bilancia dalla propria parte. Dopo soltanto un minuto, non a caso, Crisafulli è costretto a compiere un difficile intervento per bloccare un pericoloso traversone di Scarpa. La Città di Pomezia risponde con un’azione speculare. Il generoso Okwara crossa al centro dell’area per Lemmo, ma un difensore capitolino, con grande acume tattico, sventa la minaccia con un’opportuna deviazione in corner. Senza tregua ripartono i giocatori capitolini e ancora Scarpa arriva a crossare per Nardulli. Il giocatore calcia di collo pieno senza fare i conti però con Volpe, che in recupero riesce a contrarlo e a respingere la sfera. Quattro minuti più tardi, invece, i rossoblu rischiano veramente grosso: Crisafulli sbaglia il tempo dell’uscita, ma riesce a smanacciare il pallone rimettendolo in gioco poco fuori dell’area di rigore. Sulla sfera si precipita Litrenta, che viene murato in un primo tempo da Crisafulli e, poi, completamente disinnescato da Fabio Sebastiani con un efficace intervento in spaccata. La pressione dei ragazzi di mister Mollicone è incessante, ma sono bravi i giocatori della Città di Pomezia a ribattere ogni tentativo. Al quarto d’ora, invece, si rinnova il duello Crisafulli-Medulla con il portiere che ha ancora la meglio e blocca la palla non senza difficoltà. Cinque minuti più tardi, però, il difensore della porta rossoblu deve capitolare. Il tutto nasce da una dubbia punizione assegnata dall’arbitro per una gamba tesa di Okwara ai danni di Lanti da circa venticinque metri. Dal calcio da fermo, la palla arriva nel cuore dell’area dove è lesto il difensore centrale Caridi a girare in mezza rovesciata senza dare la possibilità a Crisafulli di intervenire. La reazione dei pometini non tarda ad arrivare. Il nuovo entrato Dabovic sfiora l’incrocio dei pali alla sinistra di Vecchi, a completamento di una pregevole azione imbastita dal binomio Bellisai-Pexuddu. Poco più tardi, invece, rientra in campo, per sostituire un esausto Mazza, l’esperto play-maker Vignaroli con il chiaro intento di dare ordine alla squadra, con la sua notevole esperienza, nella zona nevralgica del campo. Dopo l’ennesimo tentativo di Litrenta di iscrivere anche il suo nome a referto, colpo di testa di poco alto, l’allenatore pometino richiama Gianfrancesco, inserisce Di Fazio come esterno basso e sposta Puxeddu nel ruolo del numero sette uscente. Tale mossa, alla resa dei conti, sortisce un effetto positivo tanto è vero che l’ultimo quarto d’ora è di totale appannaggio della formazione del presidente Maniscalco. Le varie azioni che si vengono a creare non portano i frutti sperati, nonostante i vari tentativi di Okwara e compagni. Da sottolineare, per dovere di cronaca, lo spirito di sacrificio di tutti gli effettivi rossoblu, che provano in tutti i modi a raggiunge il pari. Il più vicino alla marcatura è Fabio Sebastiani, il quale si esibisce in una splendida semirovesciata, ma trova davanti a sé un muro di difensori, i quali ribattono tiro e speranze visto che il tempo scorre inesorabilmente e, malgrado i tre minuti di recupero accordati dall’arbitro, il risultato rimane fermo dalla parte della Fortitudo Roma. La Città di Pomezia, per forza di cose, incassa la seconda sconfitta esterna consecutiva, ma non intacca minimamente le proprie quotazioni salvezza. La miniserie positiva conseguita nelle scorse settimane, tutto sommato, permette ai ragazzi di Sebastiani di affrontare con il morale alto le restanti gare previste dal calendario.

Luciano Risa

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