Missione compiuta. Animata dalla ferma volontà di riscattare il passaggio a vuoto casalingo accusato con la Vis Artena il giorno dell’Epifania, l’Aprilia Racing Club sbanca di misura il rettangolo di gioco dell’Ostiamare (0-1), comincia sotto i migliori auspici le fatiche esterne del girone di ritorno e si conferma al nono posto in classifica, ma assottiglia a sole tre lunghezze il gap dalla zona play-off. La prima parte della gara è favorevole ai lidensi, i quali tengono bene il campo e collezionano due occasioni nitide da gol con Pedone e Attili. Il centrocampista svetta in area più alto di tutti, sugli sviluppi di un cross di Colantoni, ma spedisce la sfera di poco sopra la traversa, mentre l’attaccante, favorito da un passaggio per vie verticali di D’Astolfo, entra minaccioso in area, ma non inquadra lo spazio delimitato dai tre legni. Le battute conclusive del primo tempo, invece, sono di marca apriliana. L’esperto Olivera si incarica della battuta di una punizione dal vertice sinistro dell’area. La sua conclusione, però, è troppo centrale. L’attento Giannini blocca la sfera in tutta tranquillità. Successivamente si mette in mostra De Sousa, il quale calcia da posizione piuttosto defilata, ma trova la puntuale risposta del portiere di casa, bravo a sventare la minaccia con una sicura parata a terra. La ripresa, tutto sommato, inizia senza particolari sussulti. L’episodio chiave della gara si registra al quarto d’ora. L’Aprilia Racing Club trova la giocata giusta per sbloccare il punteggio con Olivera. Il numero dieci lascia abilmente sul posto il diretto marcatore nella zona mediana del campo, favorisce l’inserimento sulla destra di De Sousa, gira in fondo al sacco dall’interno dell’area il passaggio di ritorno del compagno e si conferma uno dei giocatori di maggiore caratura tecnica dell’intera categoria. La squadra di Feola, nonostante l’inferiorità numerica, scaturita a metà periodo per l’espulsione di Rocchino, conduce in porto la preziosa vittoria, si rimette in carreggiata e rialza le proprie quotazioni stagionali.
Antonio Gravante
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