Falcidiato da una sfilza di defezioni importanti, l’Atletico Acilia incassa un pesante passivo per mano della lanciatissima capolista Terracina (4-0), unica compagine del girone a punteggio pieno dopo la disputa della quinta giornata, colleziona la seconda sconfitta consecutiva e rimane ferma a quota quattro punti. La squadra allenata da Di Marco comincia la gara con la massima concentrazione e, nel primo quarto d’ora, imbriglia la manovra della prima della classe grazie a un buon pressing a tutto campo.
La formazione del basso Lazio, decisa a non fare sconti, forza gradualmente il ritmo e, al minuto numero diciannove, passa in vantaggio per merito di Fiorini, bravo a capitalizzare al massimo un assist di Pepe e a infilare dall’interno dell’area, con un bel destro al volo, l’incolpevole Cruciani. La capolista, poco più tardi, sfiora il raddoppio con lo stesso Fiorini, il quale spedisce di testa la sfera sopra la traversa per una questione di centimetri. L’Atletico Acilia, poco più tardi, imbastisce un’importante azione degna di nota con Morganti, il quale fallisce il bersaglio grosso dal limite dell’area.
I padroni di casa chiudono il primo tempo in avanti e, prima dell’intervallo, mettono nuovamente i brividi ai biancorossi con lo scatenato Fiorini, il quale si vede negare la gioia della doppietta personale da Cruciani, bravo a sventare la minaccia con un intervento dal medio coefficiente di difficoltà. Agevolato nel proprio compito dall’espulsione di Morganti, il Terracina gioca in pratica sul velluto nel corso della ripresa e, poco dopo la mezzora, allunga nel punteggio con Savarese, il quale vince il duello in velocità con il diretto marcatore, salta Cruciani proteso in uscita e deposita la sfera nella porta sguarnita da posizione leggermente defilata.
La capolista completa l’opera, negli ultimi minuti di gioco, grazie alle realizzazioni di Spila e Fiorini, i quali rendono ancora più rotonda la quinta vittoria in campionato e, di riflesso, costringono l’Atletico Acilia a tornare a casa con quattro reti sul groppone.
Antonio Gravante
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