L’Unipomezia Virtus 1938 sorride, il Dilettanti Falasche si morde le mani. Questo in sintesi il verdetto della sfida del Comunale di via Varrone. La formazione pometina, ridotta in nove unità, a seguito delle espulsioni di Santi e Valenza, conquista in extremis un punto d’oro contro i neroniani (1-1) e, in virtù di tale risultato, continua a conservare un discreto margine di vantaggio dal gruppetto impelagato nella lotta per evitare i play-out. A togliere le classiche castagne dal fuoco ai rossoblu, quando ormai la spettro della sconfitta si faceva sempre più minaccioso, è stato Stefano Falconieri, bravo a trasformare, proprio allo scadere, un calcio di rigore e a consentire alla sua squadra di tornare a muovere la classifica dopo i passaggi a vuoto con la Nuova Florida e l’Almas Roma. La squadra anziate, invece, non può fare altro che recitare il “mea culpa” per non aver condotto in porto, soprattutto per propri demeriti, una vittoria preziosa in ottica salvezza. Scagnetti e compagni, di conseguenza, rimangono attestati nelle sabbie mobili della graduatoria e, per forza di cose, sono chiamati a moltiplicare gli sforzi, nelle prossime giornate previste dal calendario, per evitare il declassamento nella serie inferiore. La prima parte della gara risulta piuttosto equilibrata. Le due contendenti si affrontano a viso aperto, mettono in mostra alcune individualità interessanti e danno vita a molti ribaltamenti di fronte piuttosto lineari. Per ammirare la prima azione di rilievo della gara, però, bisogna attendere il minuto numero venticinque. Il bomber Italiano tenta la conclusione dall’interno dell’area, ma trova la provvidenziale respinta di un difensore. Il Dilettanti Falasche, con il passare dei minuti, si fa più intraprendente e, alla prima vera occasione propizia, passa in vantaggio con Correja. L’ex attaccante della Nuova Florida, favorito da un passaggio con il contagiri di Macciocca, non lascia alcuna via di scampo all’incolpevole Santi con una splendida conclusione in corsa. Sotto nel punteggio, l’Unipomezia Virtus 1938 prova a reagire, ma la sua manovra offensiva risulta piuttosto prevedibile. Bardi e compagni, di conseguenza, fanno buona guardia e consentono a Prisco di essere chiamato in causa soltanto per interventi di ordinaria amministrazione. La compagine pometina, poco dopo la mezzora, forza il ritmo e prova a raddrizzare le sorti della gara con i soliti Lupi e Italiano. Il primo non inquadra il bersaglio grosso dal limite dell’area, mentre l’ex attaccante del Lido di Ostia Calcio a 5 calcia troppo debolmente e consente a Prisco di bloccare la sfera senza particolari problemi. Ad inizio ripresa, invece, la formazione allenata da Alì Lolli si complica ingenuamente i propri piani di rimonta: Valenza e Santi si lasciano sfuggire qualche parola di troppo e si vedono sventagliare in faccia il cartellino rosso dal signor Fares di Roma. Nonostante la duplice inferiorità numerica, i ragazzi del presidente Cerusico gettano il cuore oltre l’ostacolo e sfiorano la parità su calcio piazzato. Lo specialista Falconieri costringe Remunan, subentrato ad inizio ripresa a Prisco, a una provvidenziale deviazione in angolo. Il Dilettanti Falasche, nei minuti seguenti, commette l’errore di badare più che altro a gestire la rete di vantaggio e consente agli avversari di esercitare, pur giocando in nove contro undici, un leggero dominio territoriale. La compagine pometina, però, non riesce a pungere negli ultimi sedici metri e si rende pericolosa soltanto su palla inattiva. Il solito Falconieri, dal limite dell’area, esalta i riflessi di Remunan. L’estremo difensore biancoverde, galvanizzato dal fatto di tornare a calcare il manto sintetico del Comunale dopo la bella avventura vissuta con la casacca del Real Pomezia, abbassa la saracinesca della propria porta e respinge la minaccia con un prodigioso intervento di piede. Agevolato nel proprio compito da un eccessivo sbilanciamento in avanti degli avversari, il Dilettanti Falasche sfiora la seconda rete in piena zona Cesarini con Dzhuminski, il quale colpisce in pieno il palo dall’interno dell’area. Quando ormai le probabilità di rimonta si erano ridotte al classico lumicino, l’Unipomezia Virtus 1938 riesce in extremis a salvare il salvabile. Il generoso Giacoia viene atterrato in area da un difensore neroniano. Il fischietto capitolino non ha dubbi e assegna il penalty. Ad incaricarsi della trasformazione del tiro dagli undici metri, come al solito, è Falconieri, il quale trafigge inesorabilmente Remunan, permette alla propria squadra di conquistare un punto di platino e, di riflesso, costringe gli anziati a ottenere, tra mille recriminazioni, soltanto una salomonica divisione della posta in palio.
Salvatore Cannata
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