La capolista Nuova Florida supera a pieni voti un altro probante banco di prova. La formazione del binomio Marcucci-Bussone si aggiudica con piglio autoritario il big-match della ventinovesima giornata di campionato contro l’Eretum Monterotondo (1-3), prolunga a quattro giornate la striscia vincente e si conferma in vetta alla classifica con due lunghezze di vantaggio nei confronti della Valle del Tevere.
Dopo una prima fase di studio, le due contendenti alzano gradualmente il ritmo e sfiorano entrambe la marcatura. A rompere gli indugi sono gli ardeatini con Rossi, il quale coglie in pieno il palo dal limite dell’area. La compagine eretina, un minuto più tardi, pareggia il computo dei legni colpiti con Trincia, il quale calcia in corsa da posizione favorevole, dopo un pregevole spunto personale di Palmerini, ma si vede negare la gioia del gol dal montante della porta custodita da Andrea Giordani. La gara si blocca a ridosso dell’intervallo. La Nuova Florida passa in vantaggio per merito di Piro. L’esterno biancorosso gira di testa in fondo al sacco un preciso cross di Moretti e indirizza la sfida del “Cecconi” nei binari più congeniali.
La prima della classe tiene bene il campo nella ripresa e, a metà periodo, allunga nel punteggio grazie a capitan Di Bari, lesto a ribadire in fondo al sacco una conclusione di Piro respinta da Alessandri. Successivamente la compagine eretina si rimbocca le maniche e, due minuti dopo la mezzora, dimezza le distanze con Trincia, il quale si avventa sul pallone come un falco sulla sua preda, a seguito di una corta ribattuta di Andrea Giordani a seguito di un tiro di Toscano, fa centro da pochi passi e riaccende le speranze di rimonta dei padroni di casa. Consapevole della propria forza, la Nuova Florida non si abbatte per la rete subita e, a otto minuti dalla conclusione, mette al sicuro la preziosa vittoria con Rossi, il quale trasforma con freddezza un calcio di rigore decretato dall’arbitro per un evidente fallo commesso ai danni di Di Bari e consente alla propria squadra di amministrare in scioltezza il duplice vantaggio sino al triplice fischio.
Antonio Gravante
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