Una vittoria col brivido. Ma ampiamente meritata. Il Pomezia sfrutta al meglio il fattore campo nel secondo impegno consecutivo casalingo previsto dal calendario, piega la resistenza della capolista Arzachena (2-1) e si rimette in carreggiata dopo il ko incassato domenica scorsa per mano del Real Monterotondo Scalo. La formazione del presidente Bizzaglia, in virtù di tale risultato, opera il sorpasso in classifica agli isolani e balza al secondo posto con un ritardo di due lunghezze dal Sorrento. Dopo una lunga fase di studio, la compagine smeraldina imbastisce la prima azione degna di nota della gara con Bolo, il quale calcia il classico rigore in movimento, ma si vede ribattere il tiro nei pressi della linea di porta da un difensore rossoblù. Il Pomezia cresce con il passare dei minuti e, poco dopo la mezz’ora, trova la giocata giusta per scardinare il bunker difensivo isolano con l’ottimo Oi (foto al centro). L’ex Cosenza capitalizza al massimo una giocata in verticale di Rosania e incastra la sfera nell’angolino basso con la complicità di una fortuita deviazione di un avversario. La compagine pometina gestisce al meglio la situazione favorevole a cavallo dell’intervallo, poi legittima un maggior predominio territoriale con Massella (foto in basso), il quale finalizza, con un preciso colpo di testa, una ripartenza impostata dal binomio Oi-Nanni. Successivamente la squadra di Venturi tiene bene il campo, ma pecca di cinismo e non riesce a smorzare definitivamente le velleità degli avversari. I ragazzi di Nappi, pungolati nell’orgoglio, non si danno per vinti e, a sei minuti dalla conclusione, rientrano in partita con Sartor, bravo a infilare Marcucci da distanza ravvicinata. L’episodio chiave della gara si registra a quattro giri di orologio dal novantesimo. L’Arzachena ha la possibilità di completare la rimonta su rigore, decretato dall’arbitro per un dubbio contatto in area tra Lahrach e Piga. Sul dischetto si presenta lo specialista Sartor, il quale si fa ipnotizzare dal baby Marcucci (foto in alto), bravo a sventare la minaccia e a regalare alla sua squadra tre punti che fanno morale e classifica.
Antonio Gravante
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