Come nella passata edizione, la finalissima del prestigioso Mundialito vedrà di fronte la Fantini Aprilia, detentrice del Trofeo, e l’Unipomezia, compagini che si sono fatte apprezzare sul piano del gioco e per sagacia tattica per tutta la durata della manifestazione organizzata dal Centro Sportivo Selva dei Pini. La compagine apriliana, malgrado le pesanti defezioni di due pedine importanti come Sandi e Bressan, il primo squalificato e il secondo infortunato, ha vinto e convinto contro la temuta Pontina Calcio Show (3-0) grazie a una prova collettiva ai limiti della perfezione per quantità e qualità. La Fantini Aprilia, facendo leva su un perfetto sincronismo tra tutti gli effettivi, ha trovato immediatamente la giusta collocazione in campo, ha preso nel giro di pochi minuti le adeguate contromisure agli avversari e ha indirizzato il match nei binari più congeniali grazie alle stoccate vincenti, dal limite dell’area, di Matteo e Trippa, i quali non hanno lasciato alcuna via di scampo all’attonito Leggio. La squadra guidata dai fratelli Silvestri, nella seconda parte della frazione inaugurale, ha provato a sfruttare le comprovate qualità del proprio tridente offensivo, composto da Aquilani, Feola e Cristofari, ma il pacchetto arretrato pontino, guidato alla perfezione dal granitico Esposito, ha consentito al suo portiere di essere chiamato in causa soltanto per interventi di ordinaria amministrazione. Nella ripresa, la Fantini Aprilia ha continuato ad esprimersi ai massimi livelli, ha contenuto la reazione dei generosi avversari e ha messo in cassaforte, con largo anticipo, il biglietto per la finalissima con Pignatiello, il quale ha iscritto il proprio nome a referto in maniera piuttosto fortuita, deviando occasionalmente in fondo al sacco una violenta punizione dalla lunga distanza calciata da Trippa. In chiusura di match, nonostante il morale sotto i tacchi, i pometini hanno provato a limitare almeno il passivo, ma Grammatico e soci hanno fatto buona guardia sino al triplice fischio, legittimando sul campo, di conseguenza, la maggiore superiorità tecnico-tattica. La seconda semifinale, invece, è risultata piuttosto equilibrata. A spuntarla è stata l’Unipomezia (nella foto), che è riuscita ad imporsi alla lotteria dei calci di rigore nei confronti di una coriacea Officina Salvioni (7-6), al termine di una gara tirata dal primo all’ultimo minuto di gioco. Dopo una prima fase di studio, la formazione della via Laurentina ha sbloccato il punteggio con una sontuosa giocata di Lippolis, il quale si è districato al meglio nel cuore dell’area e non ha lasciato alcuna via di scampo, con una splendida conclusione dal basso in alto, all’incolpevole Pacioni proteso in uscita. L’Unipomezia, nei minuti seguenti, si è spinta con maggiore regolarità in avanti e, al quarto d’ora, ha pareggiato i conti con l’ex professionista Andrea Bussi, una delle massime espressioni del calcio pometino, il quale ha rimesso le cose a posto con un preciso colpo di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Nella ripresa, le due contendenti hanno continuato ad affrontarsi a viso aperto e hanno messo in mostra delle giocate degne di palcoscenici più importanti per la gioia del numeroso pubblico presente in tribuna al Selva dei Pini. A metà periodo, presa per mano dagli elementi più rappresentativi, l’Officina Salvioni ha trovato la forza per passare per la seconda volta a condurre con Ciccolini, il quale ha saltato elegantemente in velocità due avversari e poi ha trafitto Castellani con una splendida conclusione a mezza altezza. Non avendo in pratica alternative, l’Unipomezia, nei minuti seguenti, si è spinta a testa bassa in avanti e, in piena zona Cesarini, ha pareggiato i conti con il bomber Celiani, cinico a capitalizzare al massimo un rapido ribaltamento di fronte. Per stabilire la seconda finalista, di conseguenza, è stata necessaria la disputa dei calci di rigore. A prevalere è stata l’Unipomezia per merito di Pacioni, il quale ha neutralizzato la conclusione dal dischetto dello specialista Valenza, tiratore scelto dell’Airone Ardea. A griffare il rigore della vittoria per il team del presidente Cerusico, invece, è stato l’ottimo Oliva, il quale non ha lasciato alcuna via di scampo a Castellani, regalando di fatto la seconda finale consecutiva alla sua squadra.
Antonio Gravante
