La Mirafin torna a mani vuote dalla Sicilia. Il quintetto allenato da Salustri si inchina di stretta misura a un quadrato Real Cefalù (3-2), interrompe la striscia vincente che durava da tre giornate e, a seguito dei risultati conseguiti sugli altri campi, scivola al quinto posto in classifica a pari merito con la Cioli Ariccia Valmontone. La compagine isolana comincia la gara con la massima concentrazione e, dopo soltanto due minuti, spezza l’equilibrio con Fabinho. I pometini non ci stanno, riordinano immediatamente le idee e, sei giri di lancette più tardi, pervengono al pareggio sugli sviluppi di un calcio da fermo. Lo specialista Gioia finta la conclusione in porta e serve un assist al bacio per Rengifo, il quale non si lascia sfuggire l’occasione propizia e deposita il pallone nei pressi del palo più lontano. La prima parte della ripresa, tutto sommato, risulta molto valida sotto il profilo del gioco. Le due contendenti provano ad allungare nel punteggio, ma i portieri fanno buona guardia e sbrogliano con grande mestiere delle situazioni piuttosto delicate. Il punteggio cambia per la terza volta a metà periodo. Il Real Cefalù passa a condurre con Lopez, il quale trasforma di potenza una punizione dal limite dell’area. Sotto di una rete, la squadra di Salustri ha una rabbiosa reazione, prende in mano le redini del gioco e pareggia i conti con Nuninho, il quale si limita a finalizzare da pochi passi una lineare azione corale. La squadra siciliana, decisa a sfruttare al massimo il fattore campo, adotta nel momento topico del match la tattica del portiere di movimento. Tale mossa, tutto sommato, si rivela azzeccata. Il Real Cefalù, a due minuti dal termine, realizza la rete della vittoria con l’ottimo Teixeira, abile a sua volta a trovare il varco giusto per trafiggere Mazzuca, conquista l’intero bottino e si conferma terza forza del girone alle spalle della lanciatissima capolista Todis Lido di Ostia e della Tombesi.
Antonio Gravante
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