Quando ormai stava pregustando il dolce sapore della vittoria, il Fiumicino subisce in piena zona Cesarini la rimonta di una coriacea Vigor Perconti (1-1) e si trova costretto a cominciare con un pareggio casalingo l’ennesima avventura consecutiva nel Campionato di Promozione. La sfida del “Desideri” si decide dal dischetto. I ragazzi del presidente Munaretto sbloccano il punteggio dagli undici metri in apertura di match grazie alla marcatura di Forcina, mentre l’undici guidato da mister Persia si salva per il classico rotto della cuffia grazie al penalty trasformato da Falanga. Ma andiamo con ordine. Il Fiumicino parte forte e, dopo soltanto sei minuti, apre le danze su rigore, decretato dall’arbitro per un fallo commesso da Di Stefano in uscita alta su Munaretto. Ad incaricarsi della trasformazione è Forcina, il quale fa centro con un perfetto destro a incrociare. La Vigor Perconti, pungolata nell’orgoglio, moltiplica gli sforzi e va due volte pericolosamente alla conclusione con Barbarisi, il quale trova nel primo caso la provvidenziale risposta di Frattesi, mentre nel secondo fallisce di poco il bersaglio grosso dal limite dell’area. Il Fiumicino, invece, ha la possibilità di allungare nel punteggio con De Nicola, il quale costringe Di Stefano alla presa in due tempi. Nella prima parte della ripresa, tutto sommato, si registra un’azione degna di nota per parte. La Vigor Perconti si affida all’ottimo Falanga, il quale tenta la conclusione di destro dal limite dell’area. La sua mira, però, è imprecisa. Gli aeroportuali, invece, hanno una ghiotta chance con Forcina, il quale aggredisce abilmente lo spazio vuoto, salta Di Stefano proteso in uscita, ma poi pecca di cinismo e spedisce il pallone sul fondo per una questione di centimetri. I ragazzi di Persia, tutto sommato, hanno il merito di non darsi mai per vinti e, a due minuti dalla conclusione del match, riescono ad acciuffare in extremis il pareggio con Falanga, il quale trasforma il secondo penalty di giornata accordato dall’arbitro, consente alla sua squadra di evitare il ko e, di riflesso, costringe i tirrenici a uscire dal campo con il morale sotto i tacchi per aver subito la rimonta poco prima del triplice fischio.
Antonio Gravante
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