Un pareggio di carattere. Animata dalla ferma volontà di rimettersi in carreggiata dopo il passaggio a vuoto accusato domenica scorsa con la Città di Castello, una motivatissima Ostiamare spartisce la posta in palio nella tana del Seravezza Pozzi (0-0), alimenta il proprio bottino in classifica di un punto e continua a condividere l’undicesima posizione in classifica con il Poggibonsi e il Grosseto. Il pareggio conseguito in Versilia, tutto sommato, ha un valore ancora più rilevante per i lidensi, i quali sono stati costretti a giocare le fasi salienti del match con un uomo in meno a causa del cartellino rosso rimediato da Gelonese. La frazione d’apertura risulta piuttosto equilibrata: le due contendenti disputano la classica partita a scacchi e, nella prima mezz’ora, non chiamano mai seriamente in causa i rispettivi portieri rivali. La squadra di Galluzzo, in chiusura di tempo, ha una ghiotta chance per passare a condurre con Roberti. L’esperto attaccante calcia da posizione centrale e costringe Lagomarsini a un intervento dal medio coefficiente di difficoltà. L’Ostiamare continua a fare bene anche nella ripresa. Uno dei principali punti di riferimento si rivela De Crescenzo, il quale si applica magistralmente nelle due fasi. Prima con un recupero in spaccata evita un contropiede che poteva diventare pericoloso, poi va vicinissimo alla marcatura, ma trova sulla propria strada un ottimo Lagomarsini. Uno degli episodi chiave del match si registra al giro di lancette numero sessantanove: Gelonese rimedia il secondo cartellino giallo e costringe i suoi compagni a giocare l’ultimo quarto di gara in inferiorità numerica. L’Ostiamare, a quel punto, moltiplica gli sforzi, mostra tutta la sua personalità e non cede di un solo millimetro. Il Seravezzi Pozzi, tutto sommato, ha soltanto una chance per spezzare l’equilibrio con Benedetti, ma Zizzania evita il peggio con un intervento strepitoso, blinda un pareggio ampiamente meritato e consente alla sua squadra di tornare a muovere la classifica e di centrare l’obiettivo minimo.
Antonio Gravante
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