Un punto in più in classifica sulle due immediate inseguitrici. Ma quanti rammarichi per non aver dato lo strappo definitivo al campionato. Consapevole dei passaggi a vuoto accusati nella mattinata da Terracina e Certosa, costrette rispettivamente alla resa dalla Lodigiani e dalla Città di Formia, la capolista Unipomezia non riesce ad andare oltre il punteggio ad occhiali nella tana dell’Atletico Pontinia (0-0), reduce a sua volta da quattro sconfitte consecutive, e si deve accontentare di incrementare a tre lunghezze il margine di vantaggio sui tirrenici. Delgado e soci, invece, allargano a sei punti la forbice tra la propria posizione e la squadra allenata da Russo. L’undici di Centocelle salvo clamorosi colpi di scena, nelle restanti quattro gare ancora da giocare, sembra ormai tagliato fuori dalla lotta alla promozione diretta in Serie D. La prima parte della gara è favorevole all’undici di mister Gesmundo, che esercita un maggior predominio territoriale e costringe i pometini a replicare più altro di altro rimessa. Le azioni pericolose, nel corso del primo tempo, si contano tranquillamente sul palmo di una mano. I generosi Di Monaco e Aquilani non inquadrano di poco lo spazio delimitato dai tre legni. Dopo l’intervallo, la formazione del presidente Valle avanza il baricentro e sfiora la marcatura sugli sviluppi di un corner: Ramceski tenta la giocata in acrobazia, ma spedisce il pallone sul fondo sotto lo sguardo attento di Saglietti. La squadra padrona di casa, per l’intero arco della ripresa, tiene bene il campo, blocca sul nascere le iniziative degli avversari e non corre particolari pericoli. L’Unipomezia, in pieno extra-time, riesce a trovare la via del gol con Crescenzo, il quale vince un contrasto in piena area e infila Saglietti con un gran destro di collo pieno. Il giovane attaccante, però, si vede annullare tale marcatura per posizione di off-side. Piro e soci contestano in massa tale decisione. Ma il fischietto di Oristano rimane irremovibile sulla sua decisione. Subito dopo si registra un concitato battibecco tra Amadio e Spirito. L’arbitro, nella circostanza, preferisce usare le maniere dure ed estrae il cartellino rosso nei confronti di tutti e due i giocatori. La capolista, dopo dodici minuti di recupero, esce dal campo con un punto in tasca, si morde le mani per non aver fatto il vuoto alle proprie spalle, ma si può consolare per il fatto di aver guadagnato un punto prezioso soprattutto nei confronti del Terracina.
Antonio Gravante
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