Il Nettuno resta fermo al palo. Questo il verdetto della seconda giornata di campionato. La formazione allenata da Graziosi, pur denotando notevoli progressi sul piano del gioco rispetto alla sfida d’esordio con la Cavese, si arrende di stretta misura, tra le mura amiche del Masin, a un quadrato Sermoneta (1-2), una delle compagini di maggiore caratura tecnica del girone, e per forza di cose rimane relegata in fondo alla classifica. La compagine lepina ha un buon approccio alla gara e, dopo diciotto minuti, sblocca il punteggio con Aquilani, abile a girare di testa in fondo al sacco una punizione battuta da Toto. Galvanizzato nel morale, il Sermoneta continua a esprimersi su buoni livelli e sfiora il raddoppio con Onorato, il quale indirizza la sfera nell’angolino basso più lontano dal limite dell’area, ma trova puntuale alla presa Cardinale, bravo nella circostanza a distendersi in tuffo e ad evitare il peggio. La squadra guidata da Gesmundo, pochi giri di lancette più tardi, mette nuovamente i brividi agli avversari con lo stesso Onorato, il quale calcia in porta dall’altezza del dischetto, ma anche in questo caso esalta le qualità dell’estremo difensore verdeblu, abile a sbrogliare una situazione delicata con un intervento d’istinto. Il Sermoneta, in chiusura di tempo, gestisce senza soverchie difficoltà la situazione favorevole e sfiora la marcatura con Perassini, il quale si presenta minaccioso a tu per tu con Cardinale, ma pecca di cinismo al momento della conclusione in porta e spedisce la sfera sul fondo. Dopo l’intervallo, il Sermoneta riparte di slancio e mette una seria ipoteca sulla conquista dell’intera posta in palio sempre sugli sviluppi di un calcio da fermo per merito di Onorato, il quale risolve nel migliore dei modi un concitato batti e ribatti in area di rigore tirrenica e indirizza il match nei binari più congeniali per la propria squadra. Pungolato nell’orgoglio, il Nettuno ha una generosa reazione e trova la forza per dimezzare le distanze con Ranone, abile a ricoprire al meglio il ruolo di terminale offensivo di una pregevole azione manovrata. Agevolato nel proprio compito dalla superiorità numerica, scaturita alla mezzora per l’espulsione di Toto, allontanato a sua volta dall’arbitro per doppia ammonizione, il Nettuno produce il massimo sforzo nelle battute conclusive dell’incontro, ma non riesce a completare la rimonta e, per forza di cose, deve mandare giù il calice amaro della seconda sconfitta consecutiva in campionato.
Antonio Gravante
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