Il Nettuno riprende immediatamente la retta via. Dopo aver pagato dazio sul rettangolo di gioco del Palocco, unica compagine del girone ancora a punteggio pieno, la squadra allenata da Panicci si aggiudica la sfida casalinga con la matricola Città di Pomezia (4-2), ottiene la terza vittoria su quattro gare di campionato disputate e si conferma in vetta alla graduatoria a pari merito con l’undici di Amici e l’Ostiantica, che devono però recuperare il confronto diretto dell’Aldobrandini.
I verdeblu prendono subito in mano le redini del gioco e legittimano un maggior predominio territoriale a metà tempo per merito di Nanni, bravo a girare di testa in rete un preciso cross di Minnocci. Il Nettuno continua a fare la partita e, poco dopo la mezzora, realizza la rete del raddoppio con Sbordone, cinico anche lui a sfruttare al meglio un assist al bacio del solito Minnocci.
La Città di Pomezia, sotto di due reti, ha una rabbiosa reazione, si spinge a testa bassa in avanti e, prima dell’intervallo, accorcia le distanze con il bomber Mariani, il quale fa centro da pochi passi e permette ai suoi compagni di andare negli spogliatoi con una sola rete di svantaggio. Alla ripresa delle ostilità, la squadra di Panicci continua a esprimersi al meglio delle proprie potenzialità e allunga di nuovo nel punteggio con l’ottimo Nanni, il quale firma la doppietta personale e si conferma una pedina inamovibile dello scacchiere verdeblu.
Il Nettuno, pochi minuti più tardi, ha la possibilità di chiudere in cassaforte l’intera posta in palio, ma Minnocci fallisce clamorosamente un calcio di rigore. Scampato il pericolo, la Città di Pomezia, al quarto d’ora, trova la forza per dimezzare le distanze con il solito Mariani, bravo a timbrare per la seconda volta il cartellino a a rendere più incerto il finale di gara.
La formazione di Castelluccio, a quel punto, prova a completare la rimonta, ma non riesce a pungere negli ultimi sedici metri. A trovare ancora la via del gol, invece, è il Nettuno con Trippa, il quale cala il poker, smorza definitivamente le velleità di un’avversaria piuttosto temuta alla vigilia e permette alla sua squadra di confermarsi tra le principali realtà del girone.
Antonio Gravante
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