Una zampata vincente di Martinoia, a una manciata di secondi dal triplice fischio dell’arbitro, consente alla Città di Pomezia di vincere di misura l’atteso derby pometino-rutulo con l’ambizioso Airone Ardea (2-1), conquistare altri tre punti di platino e di confermarsi nei piani alti della classifica. La sfida del “Maniscalco” comincia sotto il segno dei ragazzi allenati da Giurelli, i quali sbloccano il punteggio alla prima occasione propizia per merito del difensore centrale De Angelis, il quale fa valere la sua prestanza fisica sugli sviluppi di una punizione dalla trequarti campo, fa centro con un preciso colpo di testa nei pressi del secondo palo e consente alla sua squadra di acquisire una maggiore fiducia nei propri mezzi. La compagine ardeatina, pungolata nell’orgoglio, si rimbocca immediatamente le maniche, avanza il baricentro e, nella fase centrale del tempo, perviene al pareggio con il solito Feola, il quale si fa trovare al posto giusto al momento giusto, a seguito di un cross dall’out di destra di Cataffo, fa centro con un intervento in “estirada” e si conferma uno degli attaccanti più prolifici dell’intera categoria. Successivamente la gara prosegue sui binari di perfetto equilibrio: le due contendenti non riescono a trovare i giusti varchi per andare alla conclusione. Dopo l’intervallo, l’Airone Ardea, grazie al prezioso apporto dei giocatori del pacchetto mediano, bravi a loro volta ad alimentare la manovra di squadra, si spinge in avanti con maggiore regolarità e mette i brividi ai difensori rivali con Feola, il quale viene anticipato al momento della conclusione in porta da Nocerino, abile a uscire tempestivamente fuori dai pali e a sbrogliare una situazione piuttosto delicata. La formazione allenata da Salotti, poco più tardi, getta alle ortiche una nitida occasione da gol al termine di una rapida giocata per vie verticali. Il neoentrato Arbotto, dalla corsia destra, serve nei pressi del secondo palo il bomber Feola, il quale sbaglia clamorosamente l’impatto con il pallone, fallisce una marcatura dal basso coefficiente di difficoltà e lascia il punteggio in equilibrio. Pometini e ardeatini, a metà frazione, rimangono entrambi in dieci. Il direttore di gara spedisce anzitempo sotto la doccia Proia e Ciccolini per reciproche scorrettezze dopo un fallo commesso a centrocampo ai danni di Marchesano. Fermamente intenzionato a muovere la classifica dopo i due passaggi a vuoto consecutivi accusati con il Real Rocca di Papa e il Lavinio Campoverde, l’Airone Ardea continua a lottare con grinta e determinazione su ogni pallone e, alla mezzora esatta, sfiora il raddoppio con Bilancini. L’ex difensore dell’Indomita Pomezia svetta in area più alto di tutti, ma si vede respingere la sua conclusione di testa dalla traversa a portiere battuto. Trascorrono pochi minuti e la compagine rutula rimane addirittura in nove per l’espulsione di Falconieri, il quale rimedia il secondo cartellino giallo e costringe la sua squadra a giocare in inferiorità numerica le ultime fasi del match. La formazione di Salotti, in ogni modo, dimostra di avere carattere e grinta da vendere e continua a tenere molto bene il campo. Agevolato nel proprio compito dal fatto di giocare con un uomo in più, mister Giurelli, a cinque minuti dalla conclusione, decide di dare maggior peso al proprio reparto avanzato e getta nella mischia Martinoia al posto di Balducci. Tale mossa, alla resa dei conti, si rivela azzeccata. L’ex punta dell’Unipomezia Virtus ha un ottimo impatto sulla gara e, in pieno extra-time, sfiora la marcatura dal limite dell’area, ma Politi si esalta nella circostanza, toglie la sfera dall’angolino basso alla sua sinistra e si rifugia in corner. Tale episodio, tutto sommato, fa da preludio al vantaggio della Città di Pomezia, che realizza la rete della vittoria, sul susseguente tiro dalla bandierina, proprio con Martinoia, il quale sfrutta al meglio una sponda di testa di capitan Chianese, spinge comodamente la sfera in fondo al sacco da distanza ravvicinata, regala alla sua squadra una vittoria del peso specifico rilevante e, di riflesso, costringe la truppa cara al binomio Salotti-Licata a incassare una sconfitta che ha il classico sapore della beffa.
Antonio Gravante
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