Il doppio turno esterno previsto dal calendario non porta alcun punto nelle casse dell’Aprilia. Dopo aver incassato una pesante sconfitta in Puglia per mano di un pratico e spietato San Severo, la squadra allenata da Mauro Fattori paga dazio anche in Basilicata, si arrende di stretta misura al Potenza (2-1) e, a seguito del concomitante pareggio casalingo del Serpentara Bellegra Olevano con l’Isola Liri, scivola mestamente all’ultimo posto in classifica a pari merito con il team allenato da Foglia Manzilli e il Gallipoli. Le rondinelle scendono in campo con la massima concentrazione e, al quarto d’ora, reclamano un penalty per un vistoso fallo commesso da un avversario ai danni di Bosi a pochi passi dalla linea di porta. Il signor Fiero di Pistoia, nonostante le vibrante proteste di Esposito e compagni, non ravvisa gli estremi per l’assegnazione della massima punizione. Il Potenza, nella fase centrale del tempo, avanza leggermente il baricentro e prova a spezzare l’equilibrio con Navas e Simeri. Il primo trova puntuale alla presa l’attento Caruso, mentre il secondo spedisce la sfera poco distante dall’incrocio dei pali. L’Aprilia, tutto sommato, ha una buona chance su calcio piazzato in chiusura di tempo con Esposito, ma Napoli fa buona guardia e manda le due squadre negli spogliatoi sul punteggio di partenza. La ripresa, statistiche alla mano, si apre nel segno delle rondinelle, che gettano alle ortiche una nitida occasione per spezzare l’equilibrio. Il solito Esposito si incarica della battuta di una punizione dalla trequarti campo e crossa alla perfezione per la testa di Bosi, che a sua volta fa ottimamente da sponda per Cioè. L’esterno pontino, però, sbaglia l’impatto con il pallone da distanza più che favorevole, fallisce clamorosamente il bersaglio grosso e consente agli avversari di tirare un lungo sospiro di sollievo per via dello scampato pericolo. A metà frazione, invece, l’Aprilia si complica i propri piani: Paruzza rimedia il cartellino rosso per un fallo commesso ai danni di un avversario punibile al massimo con l’ammonizione. Agevolato nel proprio campito dal fatto di giocare in undici contro dieci, il Potenza si spinge in avanti con maggiore regolarità e, poco prima della mezzora, passa a condurre con Cinque, il quale ribadisce in fondo al sacco una conclusione dalla lunga distanza di Miocchi respinta da Caruso. Montella e soci, anche in questa circostanza, sono in completo disaccordo con l’arbitro e contestano la validità della segnatura per off-side dello stesso marcatore rossoblu. Le loro proteste, però, non bastano per far tornare sulla sua decisione il fischietto toscano. Il gioco, di conseguenza, riprende dal centro del campo. La formazione allenata da Fattori, malgrado il morale sotto i tacchi per la rete subita, si rimbocca immediatamente le maniche, produce il massimo sforzo e rimette le cose a posto su rigore, assegnato dall’arbitro per un fallo commesso da Navas su Marchetti. Dagli undici metri, come al solito, l’esperto Esposito non sbaglia, trafigge Napoli e pareggia i conti. Trascorrono pochi minuti e si abbatte un’altra tegola nei confronti dei pontini: Marchetti viene espulso dal severissimo direttore di gara e costringe la sua squadra a giocare in nove contro undici le ultime fasi del match. La squadra di Marra, a quel punto, si riversa a pieno organico in avanti e, a quattro minuti dalla conclusione, sposta l’ago della bilancia dalla propria parte con Jeda Neves, ex attaccante del Cagliari, abile a girare di testa alle spalle di Caruso una punizione dal limite dell’area. Penalizzata dalla duplice inferiorità numerica, l’Aprilia non riesce a raddrizzare le sorti della gara nei restanti giri di lancette e, tra mille recriminazioni, si trova costretta a incassare la sesta sconfitta in campionato.
Antonio Gravante
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